E’ tutto a posto
Non esiste nessuna necessità di essere buoni, io sono me stessa e ho smesso di essere diplomatica con gente di cui non mi importa assolutamente nulla.Poi sai, bisognerebbe fare una bella distinzione tra bontà e buonismo.La bontà assoluta è innata e dono di pochi, il buonismo si acquisisce per comodità , vanità o comnvenienza. Acida? La verità (mia personale) senza filtri di cortesia può esserlo molto. Però vedi, su una cosa sbagli…io sono incazzata col mondo? Scusa cosa intendi tu per mondo? Te e quelle altre tre o quattro persone ? Questo sarebbe il mio mondo? Oh santo cielo no ugo, non solo non è il mio mondo ma non è nemmeno il mio ex-mondo. Ed è questo che mi ha fatta incazzare, che ci sia stata gente estranea alla mia vita a parlare della mia vita come se ci avesse mai camminato dentro. E uso il termine “camminare” proprio per dare questo senso figurato all’idea dell’amicizia che ho io. Il tempo ha già detto la sua, per quel che mi riguarda, io non sto aspettando l’evolversi di nessun evento, per me il ciclo-forum e il ciclo-ugo si sono chiusi. Non ho lutti da rielaborare, in questo senso. Mi sono fatta una ragione di tutto e la mia vita va avanti più leggera e stranamente anche più fortunata. Non era il mio mondo, ma una zavorra che mi portavo dietro senza accorgermene. Il mio mondo sono altre cose e altre persone , quelle che camminano dentro la mia vita, Silvia, Marco, pupa, Stefano C., mauro, Claudio, Max e pochi altri…..Per quel che mi riguarda il forum mi ha regalato tanto, ben più di quello che mi ha tolto per qualche mese in termini di serenità , solo che si è esaurita la sua funzione , quella di farmi incontrare la gente che ho scelto e che mi ha scelta perchè ora con loro ci si dà appuntamento nella realtà . La vita è fatta così in definitiva, i grandi gruppi diventano un insieme di microgruppi che poi si disperdono.Ci si sceglie.Mi ricordo la mia classe al liceo, il primo anno una gran confusione, il primo giorno ci si sedeva a casaccio nei vari banchi e alla fine dell’anno magari quello che era diventato il tuo migliore amico era seduto nella parte opposta dell’aula. Il secondo anno era il tuo compagno di banco.Il terzo anno le amicizie non sedevano più semplicemente allo stesso banco, ma andavano a file. C’erano dei gruppi, delle piccole aggregazioni di gente affiatata che finiva per dividere l’aula in una sorta di sotto-insiemi immaginari. La mia fila era la fila di destra , non a caso accanto alle finestre, gli studiosi che si godevano la vita, i rompipalle, quelli che ogni tanto dicevano no ai professori, più qualche fannullone simpatico extra.Quelli che si frequentavano tanto al di fuori della scuola. Poi c’era la fila di mezzo, non a caso quella di fronte alla cattedra, i secchioni e i ruffiani…qualche secchione era pure simpatico ma ahimè, sottomessi e la vita non se la godevano. Amici in classe e sconosciuti fuori. Parlavano solo di formule ed equazioni, il loro scambio era questo.Integralisti, probabilmente felici così.E infine c’era la fila di sinistra, non a caso quella vicino alla porta, la fila opposta al mio gruppo, e pensa te, oggi non riesco a ricordarmi neanche bene una faccia di quella fila. Era la fila di quelli che non sceglievano, quelli con cui non litigavi mai ma con cui non c’era neanche uno scambio, la fila dei buonisti, di quelli che prendevano sei o si beccavano qualche materia senza che se ne accorgesse nessuno. I primi a sedersi e i primi a uscire. Ogni tanto si tentava di mescolare un po’ le carte ma poi si tornava all’equilibrio primario, come quando si agitano quelle bocce con l’acqua e la neve dentro….la nevicata dura pochi secondi, poi si rideposita sul fondo e tutto torna allo stadio iniziale. Io credo sia accaduto questo. I gruppi di persone che non si scelgono sono aggregazioni forzate, si tentano infinite combinazioni per poi accettarsi,scartarsi, respingersi,abbracciarsi definitivamente.E creare microcosmi alternativi. Poi il liceo finisce , l’aggregazione forzata si scioglie e ti accorgi se il tuo microcosmo regge all’impatto con le nuove mille aggregazioni forzate che ti impone la vita. All’impatto con i microcosmi nuovi. Io siedo ancora nella fila di sinistra ugo,il liceo è finito ma siedo ancora lì,metaforicamente parlando, e non mi sono mai alzata. Ed era anche la fila degli acidi e dei montati ma cazzo, di quelli capaci dei grandi sentimenti, nel bene e nel male. Secondo me tu hai cambiato fila spesso ma la tua collocazione non la trovi perchè aneli alla popolarità , all’essere benvoluto da tutti e finito il liceo nessuno saprà da che parte guardare quando ti cerca. Per me Ugo si è alzato dalla mia fila un gran numero di volte. E le file, capiscimi bene, non rappresentano un ‘appartenenza militare a un battaglione, ma a un modo di pensare e di intendere la vita. Il mio “da che parte stai? ” ha sempre significato “Come pensi?Quanto investi negli altri? A cosa dai importanza nella vita? Che film ti piacciono? Cosa ti commuove? Per cosa lotti ? Cosa difendi? Cosa entra nella tua sfera affettiva? Cosa non ti piace? Dimmi perchè. La si può pensare in modo diverso, ma amare il perchè dell’altro.” Per me Ugo si è alzato dalla mia fila un gran numero di volte. Tanti tentativi ma falliti. Le scelte forzate non funzionano, ci si appartiene o non ci si appartiene.Per me la gondola,l’acqua e la neve se ne sono tornate al loro posto.