Alla fine vale sempre la regola..
Alla fine vale sempre la regola: da una buona sceneggiatura anche un regista mediocre può ottenere un buon film, da una sceneggiatura mediocre neanche il miglior regista al mondo può ottenere un buon film. Tykwer è eccezionale, maniacale nella ricerca dell’inquadratura più originale con una decisa predilezione per quella dall’alto, credo che metà budget del film sia stato speso solo in gru, elicotteri e in cure mediche a qualche macchinista con trauma cranico e fratture da caduta …:) Un film sospeso,pochi dialoghi in cui inglese e italiano si mescolano in modo confuso, un film con due protagonisti e ruoli di contorno da essere così accennati da risultare futili e a tratti perfino invadenti. Remo Girone terzo nome in cartellone con venti battute in tutto il film e non di quelle memorabili. And Stefania Rocca as Regina….recitano i titoli d’apertura. La sua è una comparsata e nulla più. Max fa il suo inseguimento e dice la sua battuta in maniera encomiabile…eh eh….c’era anche claudio, quando è apparso sullo schermo vestito da carabiniere con la sua corsa atletica…tutti e tre abbiamo cominciato a ridere con le lacrime agli occhi. E quando con l’aria torva e inquisitoria ha recitato la sua battuta “ehi tu, vieni fuori!” siamo letteralmente crollati sotto le poltrone a spanciarci dal ridere. Credo sia un film di quelli destinati ad apparire in qualche sala senza nessun traino pubblicitario e a sparire in silenzio dopo una settimana. I due anni e più in cui è stato parcheggiato in sala montaggio mi avevano insinuato il dubbio che non si trattasse di un capolavoro ,i film-frankenstain cuciti,tagliati,ricuciti,rimaneggiati raramente escono fuori bene perchè perdono l’anima.O perchè non ce l’hanno mai avuta ed è inutile cercare di impiantarglela a posteriori.(quelli che necessitano di effetti speciali sono un discorso a parte)Bravi Ribisi e la Blanchett nel ruolo di questi due personaggi complessi e tormentati che rendono il film onirico, idea sostenuta miracolosamente dalla loro recitazione perchè altrimenti il film se ne andava a spasso da solo, prendendo a tratti la direzione del film d’azione, a tratti del thriller, a tratti di quello sentimentale, a tratti di quello surreale…Alla fine rimane un film esteriore, bella fotografia,bella regia,belle facce,belle location ma che da’ appunto emozioni altrettanto esteriori…riprese memorabili della campagna toscana con luci e inquadrature straordinarie,quel minuscolo puntino bianco sullo schermo nero che pian piano diventa l’uscita della galleria (immagino sia la metafora della loro fuga che sfocia nella breve felicità a Montepulciano…), le inquadrature dall’alto della citta’(Torino?) fredda nella sua urbanistica lineare e ripetitiva senza snodi improvvisi o curve o vicoli improvvisi..strade tutte ugualie piazze a intermittenza regolare . Bello l’inizio con quella simulazione di volo che , fatto crudele, ti carica di aspettative . Bella la fine con l’elicottero che supera l’altitudine consentita e si eleva , metaforicamente, verso il paradiso. Heaven, appunto. E’ quello che sta in mezzo tra l’inizio e la fine che non va…Alla proiezione c’erano Girone e stefania Rocca ,oltre a Tykwer ovviamente. La blanchett ha fatto un’apparizione all’inizio in compagnia del figlio , poi è scappata in albergo. Claudio l’ha vista , io ero distratta e ahimè m’è sfuggita. Peccato perchè è grandiosa e poi voglio dire, non è che mi possa capitare di incontrarla dal fruttarolo sotto casa…Oddio , a Roma capita anche questo, una notte alle tre in un vicolo deserto ho incontrato Kate Moss..vabbè, chiusa parentesi, un giorno scriverò degli incontri stravaganti che mi sono capitati a roma e in viaggi vari…come quella volta che ho fatto 14ore di volo per andarmene nel luogo esotico lontano dalle mondanità per ritrovarmi a destinazione…Alessia Merz!!!! Tornando al discorso originario, al buffet ho poi avuto modo di guardare stefania rocca che non avevo mai incrociato neppure per un attimo. Pelle diafana e occhi piccoli,chiarissimie un po’ infossati che le danno un’aria un po’ da rettile. Una bellezza che non si nota ma forse duttile e moderna proprio per questo. di quelle facce non ordinarie che nella realtà noti al secondo sguardo e che sullo schermo diventano uniche e interessanti. Femminilità androgina che mi piace forse perchè il mio tipo di femminilità è esattamente l’opposto…Vabbè, credo di aver bastonato a sufficienza questo film e chiedo scusa a max ma tanto non sono Ferzetti e il destino del film non lo faranno certo le mie impressioni peraltro parecchio influenzate dalla crisi di astinenza da popcorn avuta durante la visione…pareva brutto ciancicare popcorn a una prima …:)