
Dopo aver interpretato il ruolo forte e dirompente del generale dellÂesercito romano Maximus ne ÂIl gladiatoreÂ, Russel Crowe ha scelto coraggiosamente di tornare ad una recitazione quasi sussurrata. Sto parlando della sua decisione di interpretare il ruolo del capitano della fregata ÂSurprise Jack Aubrey nella nuova pellicola intimista di Peter Weir ÂMaster and CommanderÂ. Per quei lettori abituati al taglio caustico e pungente delle mie critiche cinematografiche è necessario fare una premessa: il film mi è piaciuto. So che qualcuno resterà deluso da questo mio improvviso buonismo, ma credetemi, è difficile non rimanere conquistati dagli ingredienti di cui è composto il film , e cioè:a)
le atmosfere lievi. Assolutamente apprezzabile la scelta del regista di non calcare mai la mano su effetti speciali, effetti sonori e scene cruente. A parte qualche flebile cannonata che a più di un anziano residente nel raggio di quindici chilometri dalla sala undici del multisala Warner Village ha fatto temere il ritorno dei tedeschi in Italia, a parte la scena della tempesta in quel noto luogo di villeggiatura che è Capo Horn in cui Crowe rischia di incappare in un naufragio e quella dello sbarco nell arcipelago delle Galapagos in cui Crowe rischia di incappare in Alberto Angela , a parte la scena in cui un medico si opera da solo incidendosi il torace, sollevandosi una costola ed estraendo il lembo della camicia che gli era penetrato allÂinterno, il film è tutto giocato su toni lievi ed atmosfere impalpabili che ricordano certe pellicole intimiste di Claude Chabrol.b)
La povertà dei mezzi. Il film è stato chiaramente realizzato con un budget contenutissimo. Russel Crowe, pur di far parte del cast, ha rinunciato alla controfigura della sua segretaria e alla solita roulotte a decollo verticale. Numerosi sono i particolari che rendono lÂidea delle ristrettezze economiche in cui si è stati costretti a girare. Direi che lÂesempio più esplicativo è quello della capigliatura del medico di bordo che denota una totale assenza di parrucchieri sul set. LÂattore che interpreta il ruolo del dottore è Paul Bettany, già co-protagonista nel recente film sempre con Russel Crowe ÂA beautiful mindÂ. Proprio per non riprodurre Âvisivamente la stessa coppia cinematografica, il regista è ricorso allÂespediente della tinta, per cui Bettany, che nella vita è albino, viene tinto di scuro. Il risultato è che nei primi venti minuti di pellicola sembra Tony Santagata versione pianobar su una nave da crociera. La successiva mezzÂora la tinta vira sul colore Âcomò in arte povera per cui Bettany, di spalle, inizia a somigliare spaventosamente a Vittorio Cecchi Gori. Negli ultimi fotogrammi il medico comincia curiosamente ad aizzare i mozzi contro gli ammiragli : la metamorfosi in Aldo Biscardi è definitivamente completata.
c) Le trovate sceniche. Come in molte commedie plautine, nel film si fa un modico ricorso allÂespediente del ÂtravestimentoÂ. Accade infatti che il comandante francese finge di essere un medico di bordo, i francesi si fingono cadaveri, Crow e tutto il suo equipaggio si fingono balenieri. Mancano solo lÂammiraglio Nelson travestito da tonno pinne gialle e Cristiano Malgioglio in poppa e per quel che riguarda la fantasia del plot siamo a posto.d)
LÂintrospezione psicologica. I personaggi, da quelli principali a quelli secondari, sono sempre analizzati con profondità ed ogni loro gesto ha una intensa motivazione psicologica, in particolar modo quello in cui Crowe, durante una cruenta battaglia, saltando dalla sua nave a quella del nemico, si fa il codino con lÂelastico. Qualcuno suppone che il gesto di legare la chioma sia una raffinata metafora marinara ed evochi il gesto del legare la cima allÂancora , qualcuno insinua che Crowe si sia semplicemente reso conto che con i capelli lunghi sembra Sandy Marton nel video di ÂPeople from IbizaÂ, fatto sta che in questo film nulla è lasciato al caso. LÂunico particolare che non si spiega facilmente è il perché tra lÂequipaggio il membro più anziano abbia quindici anni. E probabile che si tratti semplicemente di un errore storico: non è mai esistita infatti unÂimbarcazione sulla quale lÂetà media fosse più bassa che sulla barca di Flavio Briatore. O quantomeno gli storici non sono mai riusciti a dimostrarlo.