Tutte le mattine. Purtroppo.

Da quando ho scoperto ÂTutte le mattineÂ, devo ammettere che la sveglia a suon di vagiti alle otto e mezzo del mattino non mi pesa più. Se non avete mai visto la trasmissione perché dormite o siete in ufficio, registrate almeno una puntata. Fidatevi : il programma mattutino di Maurizio Costanzo è mille volte più divertente di Zelig. Tanto per farvi unÂidea, ecco la cronaca parziale ma fedelissima della puntata di giovedì scorso: Costanzo, come di consueto, siede dietro una scrivania che ha tutta lÂaria di essere stata pignorata a qualche ufficio del catasto. Indossa un gilet color verde mela, scelta che risulta azzeccatissima poiché come noto i colori sparati snelliscono le figure appesantite quanto un poncho colombiano sotto una tuta da astronauta. Coloro i quali sostengono che negli ultimi anni la vena umoristica di Maurizio Costanzo si sia un po appannata, sappiano che Costanzo, di primo mattino, conserva ancora unÂironia sottile che non fa certo rimpiangere quella di certe commedie di Neil Simon. Ad un Raffaele Morelli che sentenzia: ÂLa noia è creativa. Quando i bambini dicono: ÂChe palle! in realtà si stanno ricaricando.Â, Costanzo replica con impareggiabile sagacia:  Se si stanno ricaricando allora non dicono ÂChe palle!Â, dicono ÂChe pile!Â. Ovviamente cÂè il giochino destinato ai telespettatori.
Il quiz consiste nellÂindovinare da quale film è tratta la scenetta recitata da due attori accuratamente selezionati durante lo stage di recitazione intensiva tenuto da Manuela Arcuri con la supervisione di Aldo Montano il quale, tra una lezione e lÂaltra, si esibisce nellÂunico numero da schermitore che gli riesce ancora alla grande: quello di spuntarsi le basette con la sciabola. Come più volte sottolineato da Costanzo, chi indovina il film non vince niente. E la soddisfazione quella che conta. In effetti io a chi riesce a capire quale sia il film nonostante la recitazione in stile ÂCarabinieriÂ, affiderei seduta stante la presidenza del ÂMensa Italia senza esami preliminari. Poi ci sono le telefonate da casa che hanno il chiaro scopo di arricchire di contenuti il programma. Giovedì mattina ha chiamato una tizia il cui marito non vuole più far lÂamore da un anno e unÂaltra che soffre di cataratta. Verso la fine della puntata inoltre, ha telefonato un tizio che mosso dalle migliori intenzioni ha affermato di voler augurare buon compleanno ad uno degli ospiti della trasmissione: il solito, vispissimo Claudio Lippi. Peccato che allÂassenso di Costanzo il tipo abbia gridato euforico: ÂAuguri Marcello Lippi! . Immancabile, come in tutti i programmi del baffo, la presenza dellÂospite-jukebox , ovvero dellÂospite al quale Costanzo ci manca poco che infili un gettone in bocca e richieda il numero preferito.
LÂaltra mattina il malcapitato era Gianni Fantoni. Costanzo: ÂFantoni, forza, fammi la faccia da pomodoro!Â. Segue imitazione del pomodoro. Chiama una telespettatrice, tale Marianna. Costanzo: ÂMarianna, cÂè qui Fantoni. Dì il nome di un ortaggio che Fantoni te lo rifà ! Marianna vorrebbe risparmiare a quel poverÂuomo lÂumiliazione. Esita. A quel punto Fantoni, pur uscire dallÂimbarazzante situazione, opta per lÂargomento a piacere: si esibisce nelle imitazioni del San Marzano e del pomodoro fiaschetto. Ci sono anche Daniele e Costantino. QuestÂultimo, jeans , capezza e canottiera bianca, ha lÂaria di quello che è passato a fare un saluto prima di andare ad asfaltare lÂultimo tratto della tangenziale. I due sono venuti a rettificare unÂaccusa che a loro dire Âli ha feriti tantissimoÂ. Quando uno è già lì convinto che il rabbino Toaff li abbia tacciati di antisemitismo, Costantino commosso e con un filo di voce afferma: ÂSiamo addolorati. Non è vero che il film ÂTroppo belli è stato un fiasco colossale! . A quel punto interviene prontamente Costanzo che liquida la faccenda con un parere altamente professionale: ÂInsomma, diciamo che chi lÂha prodotto è annato pari! Neanche a dirlo, cÂè anche la gnocca di turno. Si tratta della cantante Yu Yu, la quale intona un brano il cui testo è chiaramente opera del genio di Mogol: ÂStanotte non mi toccare, sarò il tuo tabù, sono diventata Barbablù, se mi tocchi ti faccio un occhio blu. Poi ci sono le presenze fisse: Luisella Costamagna, Umberto Broccoli, una violinista e la Demo Band.
La Costamagna è in perenne conflitto con Costanzo e pare felice di esser lì quanto un rinoceronte su unÂovovia. Broccoli ha la funzione di declamare i versi di un poeta. Giovedì mattina ha annunciato la poesia ÂI figli di Horacio SalasÂ, con le seguenti parole: ÂSalas è un poeta argentino che dice un po quello che dice Raffaele MorelliÂ. Di questo passo il clan di Costanzo finirà per sostenere che a Neruda un paio di rime le ha suggerite Leonardo Fumarola. La Demo Band è, chissà perché, infossata in una buca situata un centinaio di metri sotto il livello del mare. Voci di corridoio affermano che durante lÂesecuzione di ÂFatti mandare dalla mamma Lalla Francia abbia rinvenuto un fossile del Quaternario e che il sassofonista , come seconda attività , faccia il tombarolo. Qualcuno sostiene che la band viva sotto la costante minaccia di Costanzo: ÂSe sbagliate una nota riempio la buca di sabbia e lascio fuori solo le teste. La violinista è un avvenente bionda imparentata con un grande della musica. Non è la sorella di Uto Ughi ma poco ci manca: è la cognata di Ascanio del Grande Fratello. La puntata termina con qualche divagazione sulle favole. La teoria di Costanzo è che inducano i bambini al peggio e che orchi e lupi cattivi terrorizzino inutilmente. Interviene Costantino il quale avvalorando in pieno la tesi di Costanzo, dimostra che il suo italiano è finito tra le fauci del lupo cattivo molti anni or sono. Dice infatti: ÂLe favole con i cattivi non vanno raccontate. Poi finisce che i bambini hanno paura di qualcosa che non devono aver pauraÂ. Altre esilaranti puntate su Canale 5. Tutte le mattine. Purtroppo.