Pettegulezzus interruptus

Il pettegulezzus interruptus di questa settimana è : “Dicono che una soubrette dallÂaccento strano non disdegni lÂaiuto di un lodevole politico. Dicono.”
Il pettegulezzus interruptus di questa settimana è : “Dicono che una soubrette dallÂaccento strano non disdegni lÂaiuto di un lodevole politico. Dicono.”
Purtroppo qui in vacanza non dispongo di una connessione rapida, per cui devo essere veloce. Al volo. Della serie “so’ soddisfazioni”: lo vogliamo dire che il dicheno su Carolina e Tommy Vee non solo era assolutamente vero ma che su questo blog è stato rivelato venti giorni fa mentre tgcom lo rivela solo oggi (la fonte per la verità è “Chi”)? A questo punto vi lascio con un altro “Dicheno”. “Dicheno che tra i più infuriati con “la maga” Giulia Berghella, oltre a Ramazzotti, ci sia una superconduttrice. Pare infatti che sua sorella tempo fa si sia rivolta alla maga per un problema di salute e che la maga le abbia consigliato, come prima cosa, di allontanarsi subito dalla sorella superconduttrice e dalla madre perchè portatrici di energie negative. Dicheno anche che la maga sia stata sfanculata. Dicheno.”
Il pettegulezzus interruptus di questa settimana è : “Dicono che un ministro caldeggi la carriera tv di un’emergente. Un’arrampicatrice? No, una santa ragazza, dicono” (la ragazza la so, il ministro?)
Laerte ha anche affermato che se continuo a trascorrere le nottate estive al computer inizierà presto a scrivere una nuova serie per la tv dal titolo ÂDisperate HusbandsÂ, per cui signori, credo sia arrivata lÂora di partire per le vacanze con la famiglia. Tutto questo giro di parole per annunciarvi che sto partendo per il Salento, per cui da oggi fino alla fine di agosto, su questo blog capiterò solo ogni tanto. (ma non abbandonerò del tutto, tranquilli. Un po’ di “Dicono” e “Dicheno” di tanto in tanto…) Prima di lasciarvi però, è assolutamente doveroso un brevissimo riepilogo dei fatti accaduti in Sicilia in occasione delle selezioni de ÂIl più bello dÂItaliaÂ. Ecco i più salienti: 1)Il viaggio dÂandata, ovvero la tratta Roma-Catania su un volo Alitalia decollato di primo mattino, è stata tranquillissima. AllÂindomani della sciagura aerea nel mare di fronte a Palermo infatti, le argute hostess hanno veduto bene di omaggiare i passeggeri con copie fresche di stampa di tutti i quotidiani nazionali . Inutile descrivervi le facce pimpanti dei passeggeri indecisi se soffermare lo sguardo sulle foto dei cadaveri galleggianti sulla prima pagina di ÂRepubblica o sulla hostess che illustrava come gonfiare il salvagente in caso di emergenza. 2)A Milazzo alloggiavamo in una megastruttura alberghiera con tanto di enorme piscina dÂacqua salata, ma lÂimbecillona qui presente ha optato per la spiaggia, sostenendo con una certa aria di superiorità che Ânon si può optare per la piscina col mare a due passiÂ. E finita che dopo neanche due bracciate lÂimbecillona è incappata in una medusa delle dimensioni di Galeazzi con dei tentacoli visti solo a Emilio Fede allÂapparizione delle gemelle meteorine, per cui ha raggiunto il bagnasciuga camminando sulle acque alla velocità di una motovedetta della capitaneria di porto. Un bagnante che aveva assistito alla scena, in mancanza dellÂammoniaca, ha suggerito a mio marito un sistema per aiutarmi ad alleviare il dolore allÂistante: urinarmi sul braccio. Il bello è che non scherzava. Il bello è che mio marito sÂera pure reso disponibile. Per fortuna lÂho invitato a riflettere sullÂipotesi, seppure remota, di una copertina di “Novella 2000” con i seguenti titoli: ÂAldo Montano: io e Manuela nozze entro lÂannoÂ, ÂSimona Ventura: la mia estate da singleÂ, ÂLa Canalis flirta con il divo di Star WarsÂ, ÂLaerte Pappalardo la fa sul braccio della moglieÂ. 3) Le zanzare siciliane sono degli insetti particolarmente miti . Considerate che la più piccola nel tempo libero aiuta i Canadair a spegnere gli incendi. 4) Uno dei Âpiù belli dÂItaliaÂ, alla mia domanda: ÂChi ha scritto I promessi sposi?Â, ha risposto con piglio sicuro: ÂDante!Â. 5) Uno dei più belli dÂItalia, ovvero il vincitore della fascia Âil più bel talento dÂItalia alla mia domanda ÂInsomma, che talento hai? mi ha risposto: ÂLa palestraÂ. 6) Uno dei più belli dÂItalia, alla mia domanda: ÂPerché porti una collana simile a quella di Costantino?Â, mi ha risposto convinto: ÂPerché Costantino è il mio mito!Â. 7) Francesco Arca, alla mia domanda: ÂInsomma, dopo una fulgida carriera da tronista ora cosa farai?Â, dopo un momento di imbarazzo ha risposto: ÂLÂex-tronista!Â. Alla mia domanda: ÂCosa ne pensi di Costantino? ha risposto: ÂBeh, Costantino è uno dei capisaldi.Â. Alla mia domanda ÂQuindi a ÂUomini e donne hai trovato la fidanzataÂ
state insieme per contratto, dì la verità !Â, ha risposto: ÂNoooo, siamo innamorati!Â. Finito lo spettacolo lÂho sentito con le mie orecchie urlare al telefono: ÂA me del cane di quella lì non me ne frega un cÂ
o!Â. Credo che “quella lì” fosse la sua fidanzata. Ad ogni modo signori, non scenderò in particolari, ma se quello lì è innamorato e fedele io sono Jo Squillo. 8) Mascia Ferri, sul palco, alla mia domanda: ÂMi prometti che non ti fidanzerai anche tu con un calciatore? ha risposto scandalizzata : ÂMa figurati, io con i calciatori ho chiuso! Poi ho già un fidanzato!Â. Alla mia domanda ÂScommetto che è un macellaio! lei, per niente prevedibile, ha risposto: ÂNo, è un imprenditore!Â.
Più tardi, a cena, lÂho implorata di continuare pure il programma on the road con la Fabiani, ma visto che è agosto, di abbandonarla al primo autogrill. La risposta di Mascia: ÂMa noooo! Povera Alessia! Guarda che lei piace un sacco e poi non è una improvvisata come me, lei è una che studia.Â. Io vi ho esposto i fatti. Commentate voi che io stasera sono stanca. p.s. A settembre riprende la mia rubrica su “Il Tempo”, così, tanto per ricordarvelo.
La titolare, per la serie “è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo”, se ne va tre giorni in Sicilia per presentare le selezioni de “Il più bello d’Italia”. Se passate dalle parti di Milazzo (al castello) o di Lipari, fatevi riconoscere. Mio marito insiste per accompagnarmi. Chissà come mai tante premure. p.s. Non fate tanto gli snob, che io vi conosco. La Ventura qualche settimana fa ha consegnato la fascia al fondoschiena più bello d’Italia (Miss Roberta), per cui qui c’è poco da fare i superiori. Tra l’altro, i perplessi sappiano che ci saranno Mascia Ferri e Francesco Arca a dare un taglio intellettuale al concorso. E comunque vi prometto di evirare il primo che avrà il coraggio di affermare che la prima cosa che guarda in una donna sono gli occhi e le mani. A presto. (se c’è un computer in albergo, non escludo di aggiornarvi sulle mirabolanti avventure che senz’altro mi attendono)
Non so se sono io che con la nascita di un figlio sono ormai avviata a diventare una noiosa bacchettona, ma mi chiedevo: da quando, in prima serata ed in un programma destinato principalmente ai bambini (“Paperissima sprint”), si possono pronunciare in tutta libertà e scioltezza frasi come: “Purtroppo lei non me la dà !”, “Frocio!”, “L’anima de li mortacci tua!”. (giuro che le ho sentite con le mie orecchie in presenza di testimoni, l’ultima frase proprio stasera) Sì d’accordo, sono uscite dalla bocca dei “comici” che riempono gli spazi tra un filmato e l’altro e qualcuno sosterrà la famosa tesi “l’importante è che la parolaccia uno la sappia dire”, ma chi lo spiega a Ricci che dette da quelli lì le parolacce non diventano guizzi, tormentoni, trovate o chiusure comiche ma restano parolacce? E ancora: possibile che nell’angolo della posta per Eva Henger il Gabibbo (proprio stasera)debba leggere la letterina di un telespettatore che pone alla bella Eva l’originale e raffinato quesito: “Che taglia di reggiseno hai?” E il presidente del Moige Maria Rita Munizzi, che in passato non ha esitato a scagliarsi contro il Grande fratello, Paola e Chiara, la pubblicità della Vigorsol, Manu Chao e Dragonball, dov’è? In America, a testimoniare al processo contro Winnie the pooh? Possibile che questi del Moige quando servono non ci sono mai?
Di contorno alla trasmissione, seppur dislocati sulle coste peninsulari del Tirreno, altri playboy d’epoca tipo Pazzaglia, uno di quelli ormai d’antiquariato, stile Mille Miglia, insomma. Comunque, il Mora parrebbe organizzare annualmente una specie di settimana sabbatica nelle acque di Porto Cervo, alla quale partecipano Vippissimi, Vippini, Vip e puttanoni vari, prerogativa comune appartenere alla scuderia Mora, oppure essere un VIP conclamato nel proprio campo. Che spettacolo… Il tutto poi si chiude con premiazioni, tipo televisori al plasma da 50″, gioielli, monolocali e cotillon vari, niente di diverso dal tombolone di fine anno in casa Cupiello. E c’erano proprio tutti/e, in primis i calciatori (Vieri, Coco, perfino uno di quei buzzurri che partecipava a Campioni, il reality sul calcio) che per passare il tempo facevano la spunta sulle fotografie per segnalare chi s’erano trombati (ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho in coppia, ce l’ho… Ecc.). Di Vieri in particolare si segnala la masticata ortopanoramica, ovvero la riduzione a bolo di un boccone carpito dal buffet in modalità porte aperte alla Renault, venite siòri, ammirate il lavorio del molare e del premolare, la sapiente azione rivoltante della lingua, l’appallottolamento del trancio di ricciola in pallina in quattro passate e poi tutto giù nel gargarozzo dribblando il velopendulo, ma anche, sempre per rimanere all’ex interista, il richiamo della foresta nei confronti della levissima e soave Aida Yespica: seduto a gambe larghe su una sedia, con azione del braccio dall’alto verso il basso replicava il famoso mimare del pecoraio rivolgendosi alla pulzella dislocata sull’altra costa della Sardegna. Il calciatore Galante (di nome, non so di fatto) invece dichiara di non conoscere le veline, lui se le sceglie prima che lo diventino. Stai attentino, Gala’, che rischi te mettono dentro per pedofilia… Poi c’erano i ragazzi dello spettacolo, una Simona Ventura a cui sembra essere rimasta solo la scocca (lo chassis, per usare un francesismo) ed un sorriso tirato co’ due morsetti attaccati alle orecchie. Tampinata da un Valerio Merola pateticissimo che la implorava di ricordare a qualcuno (non meglio identificato, fatevene un’opinione) le belle cose fatte insieme, mentre la Simo avrebbe veramente voluto esser Super e, se non incenerire all’istante il famoso portatore sano di merolone, almeno scomparire come la donna dei fantastici quattro, viene salvata da un assistente che la trascina via lasciando solo l’ex isolano famoso. E che dire di quel mistero fatto carne della Ribas, una che ancora non ho capito cosa faccia, sebbene ne abbia una certa idea, che declamava a gran voce la sua idea dell’estate (“ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere, ridere … Ridere finché rimango senz’aria.”… Scusa, ma perché, il resto dell’anno lo passi ai turni all’altoforno dell’italsider?). Poi, come detto, la Yespica,
il solito dimenare tra un tavolo e l’altro (resta un bel mammifero, però, va detto), un Galeazzi sempre più formato canotto da rafting al quale però rimangono legate alcune perle della serata (“Qui c’è un buffet de 35 metri, se lo so’ spazzolati in un quarto d’ora, ‘sti regazzi so’ preparati, non c’è che dire. E te credo, fanno la dieta tutt’er giorno, grazi’ar cazzo, poi venghino qui e se magneno pure la tavola.”). Asia Argento che dichiara di essere in visita per conoscere meglio certi casi umani, poi si mostrerà perplessa nel vedere alcuni puntare mille euro sul calcio balilla mentre il pensiero corre veloce ai bambini del Kosovo. Boh… Non so quanto sia studiata, la cosa… Va detto che la faccia un po’ schifata ce l’aveva. E poi il prezzemolino Signorini che veleggiava tra scelti gruppi di amici riuscendo, con stile ormai da maestro, nell’usuale rilascio dell’intervista estiva: trovare un soggetto, declinare un predicato, affibbiargli un complemento oggetto, unire al tutto un’aria flamboyant, un pizzico di consapevolezza da condannato al confino (alle Seychelles) in partenza sul molo, spolverare il tutto con il tono di chi sta presentando una risoluzione all’ONU sul disarmo nucleare e scegliere alcuni layout di risposta disponibili tra: 1) qui stiamo tutti bene; 2) Lele è fantastico e ci fa sentire a casa nostra; 3) Franza o Spagna purché se magna. Il più utilizzato rimane comunque il sempiterno 4) Siamo tutti amici, da dirsi generalmente con il palmo della mano appoggiato al serramanico infilato nella cintura oppure sul calcio della 38 Special che ingombrerà si un po’ il panamino bianco con la fondina ascellare, ma dona molta più sicurezza di una copertina di Linus. Ma che veggono, i miei occhi! In una saletta mezza buia, c’è un trono damascato, e sopra v’è lui, il tricheco bianco, ai suoi piedi una quindicina di adepti adoranti assorti ed illuminati dalla presenza del novello Sai Baba. Nessuno di loro, però, era provvisto di forbicine taglia unghie. Ogni tanto, tra una letterina e una schedina, viene svelato il Mora pensiero, ma non sono in grado di riportare le sue frasi, ero ipnotizzato dal suo sguardo virile e profondo. Ma ad un certo punto, come il mar Rosso davanti a Mosè, le folle trepidanti si fendono in due e lasciano passare Lui, quel gentleman di stampo inglese, quell’esempio di raffinato ma essenziale stile tagliato su misura in quel di Saville Row, quel misurato connoisseur dell’universo femminile, quel discreto bon vivant della costa sarda, insomma, quel gran puttaniere di Flavio Briatore.
La serata si scalda, il Flavio con la solita impeccabile mise camicia jeans aperta fino all’ombelico, pinocchietto, infradito, zazzera al vento e occhialino violaceo approda da un anfratto all’altro del gazebo, per poi ritirarsi scuro in volto domandando ai paparazzi se non avessero altro da fare, con le guardie del porco che s’incazzano per le luci della ribalta che flashano in continuazione. Ma cosa sarà successo? Non gli avranno riservato il tavolo? Oppure non ha trovato carne fresca per la serata? O era solo una visita di cortesia, prima di riparare verso gli approdi tranquilli e casalinghi del Billionaire, dove una folla festante si appresta a pagare 150 euris per un bicchiere d’acqua di pozzo filtrata e rigassata, l’unico modo per vedere e godere da vicino di quel bel mondo in parata che intanto magna aggratisse dentro lo stesso locale. E comunque, la più bella era lei, la figlia di uno dei tanti sceicchi degli Emirati Arabi Uniti, che si era accaparrata un paio di giocatorucoli di serie C promettendo loro un ingaggio faraonico e nel contempo, vestita con un conturbante turbante, turbava le turbe psichiche di molti avventori dimenando il flessuoso corpicino a destra e manca ordinando Crystal come se fosse acqua minerale e spargendolo per le folle come se fosse acqua benedetta. E in mezzo a tutti, che ti sbucava come un fauno da un cespuglio, o saltava fuori dalle acque come una Venere botticelliana, ma soprattutto pareva un novello Dioniso ebbro, Jerry Calà ! Impegnato nelle riprese di “Vita Smeralda”, film che già dal titolo sembrerebbe voler ripercorrere i fasti dei “Ragazzi della notte”, vera e ultima grande icona generazionale cinematografica al pari di “Gioventù bruciata”, “Rusty il selvaggio” e “Giovannona Coscialunga disonorata con onore”. A proposito. La principessa un bel giorno s’è squagliata, de prima mattina, lasciando il calciatore, gli amici e i turbati con un palmo di naso, ma pure 20 milioni de vecchie lire de buffi, pare che fosse nata sì, in oriente o da padre orientale, ma che in realtà facesse la cameriera poco distante da lì… Il vero, unico, grande, immenso MITO della serata. Prosit!
Il pettegulezzus interruptus di questa settimana è : “Dicono che le squisite dolcezze di una signora della politica abbiano mandato in polvere un collega. Suo marito? No, dicono.” (dite che è facile come sembra?)
LÂunica rintronata a non aver ancora capito come va il mondo è la tontolona dello spot, quella che con voce pimpante ci dice appunto: ÂLei è Ingrid, la nostra ragazza alla pari svedese!!!Â. Dice proprio ÂnostraÂ, per cui si deduce che abbia un marito e presumibilmente dei figli. Segue fotogramma che ci mostra Ingrid. Dunque mia cara tontolona. Io capisco che quello di mettersi una ragazza alla pari in casa vuole essere un gesto generoso e comprendo anche che uno non possa fare una pre-selezione fotografica. Però, imbecillona, una qualsiasi donna dotata di buon senso, solo nel sentire pronunciare le parole ÂSvezia, svedese, nordica & coÂ, avrebbe respinto la candidatura della tipa con tanto di disposizione della questura di Roma che obblighi la tizia a mantenere una distanza di sicurezza da casa sua di almeno cinquecento metri. E comunque, nel caso non trovassi l’argomento convincente, ti ricordo che tra le svedesi più brutte che mi vengono in mente ci sono Victoria Silvstedt, Anita Ekberg e Ingrid Bergman. Seconda cosa: a casa mia Âalla pari vuol dire che ce la giochiamo alla pari. Se io sono 1,68 e peso 60 chili e Ingrid è alta quanto lÂobelisco dellÂEur e pesa quanto un baffo di criceto, che cacchio di gioco alla pari è? Terza questione: una può anche sbagliare nella vita. Commettere unÂingenuità . Ma quando Ingrid scende dallÂaereo e tu ti vedi questa stragnocca bionda correre incontro a te e, soprattutto, a tuo marito, lÂunica cosa sensata da fare è più o meno quello che fanno gli svedesi con i mobili Ikea: smontarla, imballarla e stiparla nella stiva di un cargo diretto nella Renania del sud e colpire forte la testa di tuo marito con il cric dellÂautomobile in modo che rimuova dalla memoria tutte le informazioni (soprattutto le immagini ) incamerate nelle ultime 24 ore. Ogni tanto si sveglierà nel cuore della notte affermando di aver sognato un angelo biondo scendere ondeggiando dalla scaletta di un aereo, ma tu liquiderai la faccenda dicendo che tutto quel sudoku prima di andare a dormire gli sta bruciando il cervello. Chiaro? Quarta cosa: a me già una che si chiama Ingrid mi puzza. La ragazza alla pari si deve chiamare Uga, Genoveffa, Osvalda, Catena, Crocifissa o, al massimo, Giuseppina. Quinto: bambaciona che non sei altro, anche ammesso che tu abbia deciso di metterti in casa la ragazzona alla pari, la fai girare per il tinello col golfino blu taglia xs con lÂombelico all’aria? La svedese, a casa mia, gira con la parannanza ed una divisa a scelta tra le seguenti opzioni: a) un kaftano di Platinette b) la divisa da granatiere piemontese c) la tuta arancione del pronto intervento Anas. Sesta ed ultima osservazione: e tu, imbecillona, dopo esserti messa in casa una stragnocca svedese bionda-occhi-azzuri-ombelico all’aria, quale compito le assegni? Non le fai tagliare lÂerba in giardino, no. O sbucciare le patate nello sgabuzzino, non sia mai. O rammendare i calzini di tuo figlio, per amor del cielo. La fai chinare a 90 gradi per caricare la lavastoviglie parlante Rex. Quando lo dico io che certe se le cercano. Programma terminato.