Ricevo e pubblico (dopo aver chiesto il permesso al mittente, mica si fanno le scorrettezze qui. A parte sciocchezzuole tipo registrare le telefonate e metterle sul blog, ovviamente): Cara Selvaggia, sono Magalli e volevo ringraziarti del resoconto dell’isola che mi hai dedicato. Era così bello che sono disposto, per gratitudine, non solo a cambiare i pannolini al tuo pupo, ma anche i pannoloni a tuo suocero. Ho riso molto e sono dispiaciuto che
l’Isola, come tutte le cose belle
(la Peste nera, l’Inquisizione, la Spagnola, il Nazismo) debba finire. Mi mancheranno i vocaboli estratti a sorte sul dizionario di Simona, gli aggiornamenti su emorroidi e dissenteria, la presenza di
Antonella Elia, piacevole come un cactus nelle mutande, ma soprattutto mi mancheranno i tuoi commenti. Non credo che la vita (e la TV) ci priveranno di altri spunti, ma l’Isola ci mancherà . Se potrò ti ascolterò volentieri alla radio, anche se sarà come farsi spiegare la Gioconda a voce. A presto e grazie ancora.
Giancarlo Magalli P.S.
Meluzzi (
lo psicologo dell’Italia sul due), come sai ha una doppia vita. La sera si traveste da criminologo Dr. Bruno e va da Vespa a parlare di Cogne. Ogni tanto gli si impicciano le idee. Ora sostiene che il pigiama insanguinato era di Enzo Paolo Turchi. Bisogna capirlo.