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Furio esiste e vive insieme a noi

Stavo vagando sul web in cerca di informazioni su un villaggio turistico e per caso mi sono imbattuta in una lettera di protesta che un cliente ha inviato ad un forum per scoraggiare altri turisti a recarsi in vacanza in quella struttura. Vi prego di leggerla con attenzione perché per quel che mi riguarda questo documento andrebbe incorniciato e messo in una teca blindata al pari della Sacra Sindone e della dichiarazione d’indipendenza americana. Non è una lettera di reclamo qualsiasi, no. E’ la prova inconfutabile che Furio, il marito di quella povera donna di Magda, esiste e viene in vacanza insieme a noi. Da il forum del sito Il Giramondo (http://forum.ilgiramondo.net/mauritius-le-plantation-o-la-pirogue-vt12277.html): Spett. RELIANCE s.r.l. Viale Brianza nr. 31 20127 M I L A N O commerciale@reliancetravel.it fax nr. 02/87399422 Il 12 luglio 2006 ho acquistato presso l’agenzia di viaggi di mia fiducia Shadow Travel di Genova un pacchetto turistico per due persone selezionato dal catalogo Reliance Club avente per oggetto un soggiorno nella struttura denominata “La Plantation” posta nella località Balaclava nell’isola di Mauritius. All’arrivo all’aeroporto di Plaisance siamo stati accolti e trasportati da Vs personale, presente sul posto, presso la struttura ricettiva. Fin dall’inizio la sensazione è stata quella di avere a che fare con personale di Reliance abbastanza approssimativo nel rapporto con il cliente e poco capace a dare risposte concrete alle varie problematiche proposte. (Scesi dalla scaletta dell’aereo, di fronte a quali complesse problematiche potrà mai trovarsi di fronte un turista?Al duty free hanno esaurito la boccetta di J’adore da 30 ml e il personale Reliance non ne aveva una scorta nel taschino?) Premesso quanto sopra, è significativo fare una analisi ed evidenziare alcuni punti salienti attribuibili alla gestione di Reliance. RICEVIMENTO/ACCOGLIENZA All’atto della assegnazione delle camere – nella circostanza veniva assegnata la camera nr. 132 – il metodo utilizzato è alquanto confusionario e senza particolare cura nell’evitare di creare ressa per entrare in possesso del proprio badge di accesso alla camera nonché la documentazione relativa all’albergo. (Lanciavano le chiavi oltre la barriera corallina e invitavano i clienti ad andarle a recuperare con pinne e maschera?) Atteso che dopo il riconoscimento dei bagagli e indicazione della camera, gli stessi veniva trasportati nelle rispettive camere da personale dell’hotel, ci portavamo a pranzare (ore 15.30 circa – forse a quell’ora magari si fa merenda!!!). (Da notare che gli hanno servito un piatto di pasta anziché un Kinder Bueno e trova di che lamentarsi). Di seguito mi portavo alla camera assegnata (preciso che raggiungevo l’alloggio solo con l’aiuto di indicazioni fornite da personale della reception che indicava l’ubicazione della stanza sbagliando alcune volte il tragitto vista la grande ampiezza de La Plantation e il grande numero di unità abitative). (Immaginiamo che guadare il Mississipi tra rapide e alligatori e scalare il Kilimangiaro a mani nude perché un portantino ha allungato un po’ il tragitto non debba essere stata un’esperienza edificante). CAMERA L’ingresso nella stanza avveniva in un ambiente reso gelido dall’aria condizionata . Si percepiva all’interno della camera un forte odore di muffa proveniente soprattutto dal copriletto. Ritengo che sia banale dire che invece di usare l’aria condizionata, sarebbe cosa utile, a fine stagione umida, lavare almeno il copriletto ed arieggiare i locali così da evitare l’odore persistente di aria stantia (la cosa è stata segnalata anche da altri ospiti). Sul balcone pertinente la stanza in una fessura posta fra parete e soffitto del balcone superiore l’allestimento di un nido di merlo indiano con conseguente caduta di escrementi. (Pezzo di cretino. Cosa credevi? Che a Mauritius i merli indiani vivessero in nidi popolari alla periferia del centro e gli escrementi se li raccogliessero da soli con la paletta?) Relativamente ai servizi igienici la stanza presentava la sola vasca da bagno con gomma per la doccia ma la mancanza di paratie di protezione per l’acqua e nessun attacco in alto per poter utilizzare la doccia a mani libere. (Vabbè. Ora, mentre lei fa la doccia, a che cosa le servono le mani libere? Suvvia. Non ci faccia pensar male.) Il water era posizionato in una piccola stanza cieca tipo ripostiglio, priva di impianto di aspirazione (rammento che la coppia dei signori Snajder di Bolzano ha trovato invece il water posizionato nella stanza da bagno senza alcuna separazione fisica dal resto dell’ambiente considerato anche che la parete divisoria dal resto della camera non è totale ma con delle aperture laterali chiuse alla vista da tende di canniccio rimovibile. Alle rimostranze della coppia Snajder è stato loro proposto, con preghiera di non pubblicizzare la cosa, il trasferimento presso la struttura “Indian Resort” posto a sud dell’isola. (Attualmente gli Snajder sono ancora nelle mani della Cia o hanno potuto riabbracciare i loro figli?) Altra nota dolente è la scarsa luminosità della camera nelle ore notturne: l’impianto di illuminazione è costituito da alcune abat-jour con lampadine di pochi Watt di potenza, il tutto inserito in un arredamento dai colori molto cupi che assorbono la poca luce. (Probabilmente il light designer dell’albergo era in tournèe con Madonna. O magari riteneva opportuno illuminare il meno possibile la sua faccia da pirla, cosa dice?) RISTORANTE Altra nota dolente è stato l’approccio al ristorante principale “Le Domanine Des Epices”. Giova ricordare che durante la consumazione dei pasti permane la presenza di alcuni gatti che circolano sotto i tavoli alla ricerca di qualche avventore che offra loro del cibo. (Ci auguriamo che i responsabili della struttura abbiano già provveduto a trasformare la sauna dell’albergo in un hangar in cui gasare tutti i gatti dell’isola e perché no, anche gli avventori che osavano mettere all’ingrasso queste bestie feroci). Non meno grave, a mio giudizio, la presenza di volatili – fra cui passeri e merli indiani – che svolazzano e saltellano sopra i ripiani dove vengono posizionate le vivande alla ricerca di qualche briciola da trafugare. (Ecco. Merli e passeri colpevoli di aberranti reati quali violazione dello spazio aereo del ristorante della Plantation e trafugazione. E magari ora con l’indulto ce li ritroviamo tutti fuori). E’ capitato di assistere quotidianamente, durante l’ora di pranzo, alla sottrazione, da parte di passerotti, da un contenitore di vetro, di crostini di pane o dal settore dolci e dessert di piccole parti di cibo. Il tutto appoggiando le zampe sopra i contenitori delle vivande. Nemmeno nelle bettole più infime del Territorio Nazionale si trovano gatti che girano sotto i tavoli (la cosa fa pensare che la presenza dei felini possa esservi anche nelle cucine). (Come no. In quelle cucine ho visto con i miei occhi un siamese intento a prepararsi un filetto al pepe verde). Inoltre senza essere esageratamente allarmisti qualcuno dei responsabili del La Plantation ha mai sentito parlare di “H5N1” volgarmente detta influenza aviaria, che si contrae anche attraverso gli escrementi dei volatili? (Senza essere esageratamente allarmisti, ha mai sentito parlare di schizofrenia, personalità paranoide e disturbi psicotici?) Personalmente ho apprezzato ostriche e ricci di mare crudi ma non è detto che tutti possano avere gradito. (E certo. Anche io tutte le mattine inzuppo il tartufo d’Alba nel cappuccino, ma nutro il massimo rispetto per quei pulciosi plebei che consumano cornetti o, addirittura, ciambelle fritte.) BAR E’ spesso capitato che alla richiesta di una bevanda specifica, come ad esempio il rum invecchiato, peraltro previsto nel trattamento “all inclusive”, che lo stesso, a detta dei baristi o camerieri in servizio ai tavoli, fosse terminato (da crederci???). Inoltre nel corso del soggiorno sono state eliminate alcune voci di consumazioni che erano gratuite come ad esempio il cafè creole (forse vi era una eccessiva richiesta del prodotto???). (Comprendo il disagio. Io ho sospeso il viaggio di nozze perché al Bravoclub che mi ospitava non avevano l’infuso al biancospino.) PISCINA/SPIAGGIA E’ stata notata più volte la presenza di un paio di cani randagi uno dei quali che si abbeverava nell’acqua della piscina. Lo stesso animale girava quotidianamente sul tratto di spiaggia a disposizione dell’hotel. Spiaggia peraltro poco somigliante a quella illustrata nel catalogo Relaince per i colori della sabbia e del mare (mi viene il dubbio una correzione effettuata con programmi specifici per la elaborazione di immagini). Scarsa la manutenzione del lido . Riscontro inoltre la presenza di numerosi lettini in uno spazio esiguo parte dei quali sprovvisti di materassini utili a migliorare il confort (alla mattina è stato un obbligo effettuare l’accaparramento arrivando sulla spiaggia presto!!!!). Ritengo inoltre importante ricordare alcuni episodi accaduti il giorno 12 agosto allorquando, attraverso un avviso a firma Reliance recapitato in camera, era stata preavvisata una serata con barbecue sulla spiaggia. Contestualmente si informava di una serata per l’elezione di “Miss Eleganza” da selezionare fra le candidate al concorso di “Miss Mauritius” che si sarebbe tenuto sempre all’interno dell’hotel. (L’utilizzo dell’“allorquando” fa pensare che l’autore di tale missiva sia un tizio magari puntiglioso ma sicuramente moderno: probabilmente si tratta di Ubaldo Lubrano, nonno del più noto Antonio Lubrano, valoroso combattente dell’ottavo reggimento alpini.) Nella serata (verso le 19.00/19.30) il personale di Reliance comunicava che per problemi meteorologici la serata in spiaggia era annullata e pertanto la cena si sarebbe svolta sopra il ristorante principale. Definirei la sistemazione da “accampamento”. Si poteva notare fra l’altro che gli ospiti erano stati sistemati in punti dove cavi elettrici, utili ad alimentare i fari per la sfilata di Miss Eleganza, passavano vicino o sotto i piedi delle persone, con attacchi alle prese effettuati senza i minimi requisiti di sicurezza. (E tu, vecchio maniaco, pur di vedere dieci sgallettate mauriziane in bikini, rischi di schiattare fulminato?) In proposito personalmente rivolgevo le mie rimostranze ad un membro dello staff di Reliance presente (un ragazzo di nome Florean), soprattutto circa il “teatrino” della serata con barbecue annullata per pretestuose avverse condizioni meteorologiche. Lo stesso rispondeva con argomenti poco sostenibili (le giustificazioni le considero una offesa all’intelligenza e perspicacia delle persone), con indolenza, incapace di sostenere un dialogo con l’esponente nel quale venivano contestati i fatti; si giustificava affermando di non essere la persona a cui dire le cose. Nella circostanza lo scrivente lo invitata a questo punto a togliersi la camicia con il logo Reliance ed a tornare a casa. A coronamento di queste situazioni, vari altri episodi di cui sono venuto a conoscenza tipo il pestaggio di un taxista, da parte di altri suoi colleghi nelle immediate vicinanze del cancello di ingresso de La Plantation. A riprova di quanto affermato ho cercato, seppur in maniera dilettantistica, di documentare fotograficamente le situazioni descritte e penso sia utile fare circolare sui vari blog, forum, mails e siti specializzati in viaggi e turismo quando detto e rilevato. Penso che vi aiuterà a crescere per migliorare, sia voi che la catena Apavou Hotels – La Plantation a cui, per conoscenza, girerò questo reclamo in forma di mail, così come aiuterà anche i potenziali clienti nelle scelte. La presente sarà inoltrata via e-mail all’indirizzo commerciale@reliancetravel.it. Cordiali saluti Genova, 30 agosto 2006 B. C. G E N O V A p.s. Secondo voi, il responsabile della Catena Apavou Hotels, avrà risposto a questa esilarante lettera di reclamo con un bel “Ma va a caghèr!” ? Si ringrazia il sito www.ilaro.it per il file audio.

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