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Buoni motivi per non avere un trombamico

Va di moda l’elemento sostitutivo. La coppia gay ha una voglia irrefrenabile di paternità? Semplice: prende un gatto e anziché litigare su chi debba cambiare il pannolino, discuterà su chi debba cambiare la lettiera. Non hai un euro, sono sei mesi che non paghi il mutuo e t’hanno pignorato pure la stufa elettrica? Ti fai sei comode ore di fila da Trony per avere il tuo iphone 4 alla modica cifra di 399 euro e ti sentirai un po’ ricco anche tu. Hai il carisma di un criceto striato e non sei mai andato oltre il raccordo anulare? Tàtuati un samurai con katana sul bicipite e la mancanza di personalità sarà rimpiazzata da un’aria truzza e finto-vissuta che fa sempre scena. L’ultima volta che hai letto tre righe di testo si trattava del verbale dei vigili urbani quando hai parcheggiato il suv sul sagrato del Duomo? Iscriviti a un corso di cucina e ti sentirai un uomo raffinato, con l’hobby forbito. E poi c’è lui, il trombamico. L’accessorio 2011 che supplisce a una lunga e variegata lista di mancanze. L’unica, vera, dirompente novità degli ultimi anni in fatto di dinamiche affettive dopo la paperella vibrante e il matrimonio Fede/De Feo. Il neologismo, va ricordato, l’ha partorito Fabio Volo qualche anno fa in uno dei suoi primi romanzi. Piccola parentesi: se oggi Fabio Volo conservi ancora l’abitudine di trombarsi le amiche non ci è dato sapere, ma di sicuro questa settimana, nella classifica dei libri più venduti, s’è trombato Carofiglio, De Luca e pure la buonanima di Steve Jobs. AL CINEMA Del trombamico poi, ha cominciato ad occuparsi anche il cinema. Amore e altri rimedi, Amici, amanti e… e il film ora nelle sale Amici di letto sono solo alcune delle pellicole che di recente ci hanno regalato avvincenti sinossi della serie “lui e lei sono amici che diventano trombamici che poi però si innamorano”. E allora spieghiamolo bene cos’è il trombamico. Trattasi, molto semplicemente, di un amico che, all’occorrenza, oltre a dare un consiglio saggio sull’abito da indossare al matrimonio in Toscana, a spiegarti come fare il back up del blackberry o a prestarti cento euro quando ti si smagnetizza il bancomat, si fa anche, aulicamente parlando, dare una bottarella di tanto in tanto. E senza alcun coinvolgimento sentimentale, senza strascichi. Che detta così può sembrare pure una cosa allettante. Peccato che agli occhi della sottoscritta il trombamico sia uno dei ripieghi più avvilenti, più deprimenti, più volgari di questi tempi. Una roba più triste dei vernissage di Marta Marzotto, tanto per intenderci. E vi elenco con rigore scientifico le ragioni per le quali sono fermamente convinta della mia tesi: a) se un amico che per dieci anni mi ha trovata appetibile quanto la Merkel in lattex, improvvisamente decide che tutto sommato un giro di giostra con me potrebbe anche farselo, probabilmente vive un momento di noia siderale. Un momento in cui il suo istinto predatorio è ridotto all’emoticon con l’occhiolino su wathsapp. E per quello che mi riguarda, se ti annoi, bello mio, esiste il sempreverde binomio dvd&Häagen-Dazs alla vaniglia, per quello amica&bottarella citofonare “disperate quanto te”, grazie. b) Esiste anche l’ipotesi che il mio amico di lunga data cominci a ritenermi appetibile perché in un momento di totale anaffettività, non vuole coinvolgimenti sentimentali. In pratica, vuole finire le sue cose e sentirsi libero di guardare la Champion’s senza manco dire “Ciao” quando sente sbattere la porta. O magari chiede che io rimanga perché possa sentirmi lusingata nel notare che mentre mi sgancia il reggiseno riesce a non provare alcun tipo di coinvolgimento, ma per un Balotelli in pantaloncini è tutto un fremito e batticuore. PAURE E RESPONSABILITA’ E poi perché no, scatta pure una gara di rutti davanti alla partita per riportare le cose su un piano simpaticamente amichevole. Ecco, se non vuole coinvolgimenti, spiegategli che anche youporn il giorno dopo non invia sms minatori se non riceve proposte di convivenza. c) Il mio vecchio amico, ormai sulla soglia dei quaranta, potrebbe sentirsi improvvisamente attratto sessualmente da me perché afflitto dal male del secolo: la paura. Di moglie, figli, mutui, impegni, responsabilità. E qui il paradosso del secolo: mi chiede di assecondarlo nei suoi propositi vagamente incestuosi proprio per la strizza di metter su famiglia. Che a quel punto una donna saggia gli suggerisce di buttarsi sulla cugina come Lapo Elkann. d) Io non posso neppure minimamente accettare l’idea di condividere il letto con un uomo a cui in tempi non sospetti ho parlato di mestruazioni dolorose, di un uomo che mi ha vista farmi la ceretta ai baffi, che mi ha tenuto la testa mentre decoravo le piastrelle del bagno di una discoteca con i ricordi della mia cena dopo il terzo mojto. Anche in guepiere, io davanti a un uomo che sa quelle cose di me, continuerei a sentirmi sexy quanto un granatiere sardo. e) Infine. Il mio trombamico un giorno si fidanzerà e quando quella fidanzata saprà, io sarò invitata a evaporare dalle loro vite alla velocità di un neutrino sulla tratta Svizzera-Gran Sasso. E si tornerà, laconicamente, alle vecchie, sane abitudini di una volta: con i conosciuti andrò all’Ikea e con gli sconosciuti testerò allegramente la resistenza del tavolo Lack laccato bianco.

Manuela Arcuri, Letizia Filippi e le foto della festa a tema “Sexy infermiere”

Dunque. Ve le ricordate le mitiche intercettazioni sul tema malato/infermiera? Quelle in cui per esempio Nicole Minetti e Barbara Faggioli dicevano: Nicole: “Mh, ho capito”. Barbara: “L’ho sentito, mi ha chiamato mi ha detto che sei passata a salutarlo”. Nicole: “Mh, mh”. Faggioli: “Si è messo un po’ a ridere era simpatico oggi”. Minetti: “Si?”. Barbara: “Si carinìssimo. “Ho la bua” faceva (ride) “ho la bua” (ride)”. Nicole: “Sì?” Barbara: “Sì, mi raccontava un po’ mi ha detto che ci sentiamo dopo domani” ? O QUELLE in cui Lele Mora investiva del ruolo di caposala Roberta Bonasia? (Lele: “Visto che sarai la… l’infermiera ufficiale”. Roberta: “Sì anche lui mi ha detto così”. Lele: “Devi fargli uno scherzo… devi prenderti su… quello che si misura la pressione fìnto e poi prendi su… un camicione quello che si usa…”. Roberta: “Quello da dottoressa… con sotto niente ovviamente…”. Lele: “Ce l’hai? Ce l’hai quello?…”. Roberta: “Eh, no, no…”. Lele: “Lo devi comprare oggi…”. Roberta: “Vado a comprarlo… viene carino”. Lele: “Ti metti lo stetoscopio…”. Roberta: “E’ vero?…”.Lele: “Sulla… camicinia da infermiera… e sotto le autoreggenti bianche…”. Roberta: “Guarda Lele lo faccio, ti giuro che lo faccio… non mi manca il coraggio”. Lele: “Sorpresa, però devi fare… sono l’infermiera… gli dici che devi visitarlo…”. Roberta: “Una visita… privata… per accertarmi il suo stato di salute… che deve essere assolutamente… di alto livello”. Lele: “Sai quanto si diverte lui per una cosa del genere… da ridere da morire”. Roberta: “Sì, fa il finto malato”.Lele: “Si prevede un grande futuro per te, amore”.) Ecco. Ricorderete anche il recente giro di intercettazioni (settembre 2011) grazie al quale si allunga il giro delle intraprendenti ragazze ingaggiate dal solerte Tarantini. Le celebri intercettazioni in cui si fanno anche i nomi di Manuela Arcuri e della modella Letizia Filippi, già ex di Cristiano Ronaldo e finita nel registro degli indagati per le presunte seratine eleganti ad Arcore. Tra i capi d’accusa contestati alla ragazza dalla Procura di Bari ci sarebbero l’associazione a delinquere e il favoreggiamento della prostituzione. (indagate anche la Began e la storica amica della Arcuri Francesca Lana) . A capo dell’organizzazione pare ci fosse Tarantini ma le serate venivano organizzate tra Roma e Milano e pare fosse proprio la stessa Filippi a selezionare le ragazze. La Filippi, ovviamente, ha negato tutto, dichiarandosi sconvolta e aggiungendo che non sa neppure di cosa si stia parlando. Ebbene. Ho trovato delle foto che sarebbero state scattate a maggio del 2011. (erano, banalmente, sul profilo facebook aperto a tutti della Filippi) Della Arcuri vestita da sexy caposala albina. Accanto a lei Letizia Filippi con parrucca rossa, stetoscopio d’ordinanza e una siringa dalle dimensioni piuttosto inquietanti. Poi altre ragazze in divisa che non sembrerebbero in missione umanitaria. Sullo sfondo, altre cuffiette da infermiera. Direi che parrebbe una festa, più che un raduno della Croce Rossa. E direi pure che tornano tante cose.

“Stava facendo una cosa che amava”

E si continua con la retorica su Simoncelli. Scusate eh, ma ‘sta storia che bisogna essere contenti se uno muore mentre stava facendo una cosa che gli piaceva non l’ho mai capita. Cioè, io ho desiderato più volte morì mentre facevo la fila alla posta o mentre vedevo “Uomini e donne”, ma se permettete, mentre mi provo un paio di scarpe nuove o mangio sushi o trombo o rido o gioco con mio figlio o sono al cinema con le amiche o vado in bici, io preferirei continuà a campare. Grazie. p.s. Splendida, candida e commovente la giovane fidanzata di Simoncelli. “Tutti mi dicono sei giovane, hai tutta la vita davanti. E invece io preferirei essere vecchia perchè lo raggiungerei presto. Così invece, se tutto va bene, ho davanti 70 anni prima di rivederlo”. Che in un Italia fatta di “Ho rinunciato a Clooney per Silvio”, è un raggio di sole.

Grande fratello 12

Il mio articolo per il quotidiano Libero di oggi: La prima notizia è che Alessia Marcuzzi è già tornata in forma. Ebbene sì, dopo appena un mese e mezzo dal parto, dopo cinquantaquattro giorni scarsi dal taglio del cordone ombelicale, dopo una manciata di notti insonni per i vagiti disperati (quelli di Facchinetti per la chiusura di Star Academy), la bionda conduttrice del Grande fratello è già tornata gnocca e magra come un chiodo. Una roba che se ieri sera avessero riservato il televoto a tutte le neomamme di Italia, l’avrebbero condannata a sei mesi di tugurio tra cheeseburger e burro d’arachidi per farle acquistare un aspetto più adatto a una puerpera e meno frustrante per le comuni mortali. Non solo. La sadica ha ulteriormente infierito sull’autostima altrui, decidendo di indossare un vestito di H&M da poche decine di euro. Che ovviamente le stava benissimo. Che era un gesto simbolico e democratico, nelle intenzioni. “Perchè così se piace alle ragazze che guardano il Grande fratello, il giorno dopo potranno correre a comprarlo”. Ecco. Peccato che Alessia Marcuzzi stia bene pure se le infilano la scatola del Samsung 42 pollici dalla testa e che non tutte facciano un figurone con un h&m da 19 euro e novanta, ma sono particolari. Ma veniamo al cast. Ascoltando le storie dei concorrenti della dodicesima edizione del Grande fratello, è facile intuire che non ci sono grosse sorprese in agguato. Considerato che hanno tutti un padre assente (chi perchè separato, chi perchè spirato, chi perchè probabilmente avrà preferito scappare con una diciottenne cubana che sorbirsi l’ennesimo sabato sera davanti a C’è posta per te), considerato che quello col tatuaggio più sobrio ha un calamaro gigante dal collo al polpaccio, considerato che la ragazza più timorata di Dio ha la faccia di chi fosse stata la protagonista del videotape di Belen, il gatto l’avrebbe invitato a partecipare, io sono convinta che anche senza seguire una sola puntata del reality più famoso d’Italia, le cose al Grande fratello 12, andranno più o meno così: siccome nell’ultima edizione gli unici sopravvissuti all’oblio post reality sono stati i concorrenti che si sono accoppiati all’interno della casa, quest’anno entro la terza puntata saranno esaurite tutte le combinazioni possibili, ovvero donna con uomo, uomo con uomo, donna con donna, uomo con cameraman, cameraman con retino per piscina, retino con Alessia Marcuzzi, Francesco Facchinetti con Alfonso Signorini. Dalla quarta settimana in poi quindi, si passerà a fenomeni di ermafroditismo in cattività, per cui i concorrenti cambieranno più volte sesso anche durante un solo confessionale. Il televoto seguirà come sempre le fiscali regole della sacrosanta meritocrazia imposte dagli autori: i buoni che fanno un corretto uso del congiuntivo, lavano, stirano, passano la cera, cucinano faraona ripiena per tutti e con gli avanzi fanno la doggy bag per il chihuhua della Marcuzzi, verranno dapprima cazziati in eurovisione da Alfonso Signorini perchè hanno sbagliato il dosaggio del cloro in piscina, poi insultati da tutti i parenti di Fedro del Grande fratello 3 fino alla sesta generazione e infine mandati per direttissima al televoto. Sempre per lo stesso codice meritocratico, i concorrenti che si distingueranno per una serie di talenti quali rutto baritonale, bestemmia facile, flatulenza odorosa, sdoppiamento della personalità, raptus omicidi con occultamento di cadavere tra i pannelli insonorizzanti del confessionale e cultura generale che si ferma a B come Birillo -C come Casa, verranno osannati da parenti e opinionisti i quali liquideranno le malefatte col commento jolly: “Ma lui è uno vero, non ha paura di essere se stesso!”. E ovviamente, verranno mandati al televoto allo scoccare della mezzanotte durante l’ultima puntata del Grande fratello 12. Il vincitore, come ormai consuetudine , non lo deciderà il televoto ma Gabriele Parpiglia. Il giornalista di “Domenica 5″ infatti, come ogni anno si metterà a ravanare, scavare, grattare nella vita dei concorrenti finchè dopo aver scovato quel fortunato a cui dire in diretta nazionale:”Ci spiace tanto, non sappiamo come dirtelo, siamo mortificati ma la tua fidanzata se la fa col carrozziere, tua sorella è la regina delle porno chat, tuo padre va a trans e tua madre s’è giocata la pensione ai cavalli”, gli regalerà tre mesi di gloria. E trent’anni di analista.

Dicheno

Sentite questa perchè è roba forte. Dopo il mitologico “culona inchiavabile” (mai confermato e mai smentito), ci sarebbe un altro passaggio pirotecnico in un’intercettazione Silvio/Lavitola. Un altro passaggio di cui si comincia a vociferare da giorni nell’ambiente giornalistico e politico. Si tratterebbe di un clamoroso riferimento a Sarkozy. Nello specifico, in una telefonata, Lui metterebbe in dubbio la reale paternità del figlio di Carlà… E sembrerebbe pure che Sarkozy non sia felicissimo all’idea di incontrare Silvio domenica a Bruxelles in occasione del vertice sul debito nell’Eurozona…

Il video hot di Belen Rodriguez: ecco come è andata

Il mio articolo per il quotidiano Libero di oggi: Ieri mattina apro distrattamente la posta elettronica e penso che sarà un giorno come un altro. I soliti inviti a mostre di pittori emergenti bulgari, le solite newsletter sull’uscita dell’ultima imperdibile fatica letteraria di Lory Del Santo, le solite irrinunciabili notifiche Giorgio-ha-accettato- la-tua-richiesta-di amicizia-su-facebook. E invece succede che trovo la mail stringata di un tizio: “Ciao Selvaggia, ti ricordi della questione di quell’argentino che tentava di vendere il filmato girato di nascosto con Belen? Ebbene, esiste davvero quel video e questo è il link:…”. Ci sono momenti nella vita in cui tutti desidereremmo essere persone migliori. In cui vorremmo che pruderie e nobiltà d’animo vincessero il braccio di ferro con voyeurismo e curiosità morbosa. Momenti in cui ci piacerebbe governare gli istinti più bassi e cliccare delete su una mail. Ecco, ieri io ho perso la mia occasione per sentirmi migliore e ho cliccato su quel link. C’era un video, in bianco e nero, girato in una camera da letto. Sdraiati sulle lenzuola, completamente nudi, c’erano Belen Rodriguez (o la sua sosia sputata, con la sua voce sputata) e il suo ex fidanzato argentino Tobias Blanco (o il suo sosia). Quel gran gentiluomo di Tobias Blanco che circa un anno fa arrivò in Italia col dvd sotto l’ascella per cercare di vendere a tv e giornali le immagini di una sua notte d’amore con l’ex fidanzata improvvisamente famosa. Cose che aiutano a credere nell’amore, appunto. All’epoca, lo fermò Fabrizio Corona, che gli si parò davanti in un ristorante meneghino con aria minacciosa invitandolo a dargli il cd e con Belen al seguito. Lei lanciò strali e insulti in egual misura, poi si recò in un commissariato dove depositò una denuncia. I commenti sulla vicenda furono vaghi e giustamente imbarazzati. Fabrizio Corona disse che era un video girato quando Belen era minorenne e la stessa Belen, in occasione di una cena in cui ci incontrammo casualmente , mi garantì che era un video così soft che potevo andarlo a vedere a casa sua. Fatto sta che dopo quell’episodio da far west de noantri, in molti, nell’ambiente, giurarono di aver visto quelle immagini. Pare che il cd fosse finito in varie redazioni tra cui Novella 2000, che fosse stato proposto ad agenti e loschi figuri e che in molti ne avessero fatto una copia da tenere in cassaforte. O da mettere sotto l’albero di Natale, chissà. L’unica cosa su cui erano tutti concordi era il fatto che se quel video era soft, allora si poteva proporre il kamasutra come libro di testo in prima elementare. Qualcuno una volta invitò anche me, a vedere quel video, ma onestamente, l’idea di partecipare a un focus group su quello che fa in camera da letto Belen Rodriguez col suo fidanzato, non mi sembrò roba da Coca Cola e popcorn e provai a mettermi nei suoi panni. Anzi, nei panni di Belen senza panni addosso e mi guardai bene dall’accettare il biglietto in prima fila. Poi si disse che il galantuomo Tobias se n’era tornato in patria scornato come un bufalo della sua pampa argentina perchè tutti i potenziali compratori gli avevano risposto: “No grazie, è materiale inutilizzabile poiché girato in una abitazione privata. Chi lo pubblica, rischia la galera.”. Morale della favola: l’unico posto in cui poteva finire quel video era l’incontrollabile calderone della rete, piazzato lì da qualche impavido scellerato. E così è stato. Raccontarvi il contenuto di quei 22 minuti di effusioni spinte tra Belen e il galantuomo è un’impresa ardua. E forse anche premura piuttosto superflua, visto che durante quelle quattro ore in cui il video è stato online prima che venisse rimosso, credo l’abbiano visionato anche le comunità protestanti valdesi e i pastori altoatesini. Tanto per darvi l’idea del caos che s’è creato in rete, dopo la rimozione qualcuno ha scritto su un sito che quel video era sul mio profilo facebook (falso, c’era solo il link al sito) ed è finita che nel giro di poche ore ho ricevuto 4000 richieste di amicizia. Amicizia pura e disinteressata, ovviamente. Dicevamo del video. C’era del sesso con tutto il campionario di sospiri, posizioni, ammiccamenti alla telecamera (fissa, su un comò o qualcosa di simile), qualche esclamazione forte, una musica agghiacciante in sottofondo. Fidatevi, una di quelle colonne sonore con cui a me sarebbe passata la voglia di farlo anche con Brad Pitt. Sembrerebbe un video di non molti anni fa, perchè Belen è già Belen. Bella in maniera vergognosa, ma donna, non certo adolescente. Più di questo, è impossibile raccontare, anche perchè, come potrete immaginare, sono cortometraggi in cui di trama ce n’è ben poca. C’è però molto da dire su quello che la vicenda insegna. Sempre più spesso, i personaggi famosi, sono vittime di violazioni atroci e poco arginabili della loro privacy. Quello che è successo a Belen, somiglia in maniera inquietante alla vicenda che vide protagonista Paris Hilton anni fa: un suo ex fidanzato (o chi per lui) diffuse in rete un filmino amatoriale in cui i due facevano sesso e nel giro di poche ore tutto il mondo seppe cosa c’è sotto gli slip di Paris Hilton. E di recente, star come Scarlett Johansson o anche l’ultima fidanzata di Leonardo Di Caprio Blake Lively, si sono ritrovate pubblicati sul web scatti privati (e piuttosto imbarazzanti) rubati dai computer personali o dalle memorie dell’iphone. Ma la stessa sorte è toccata a tante anonime signorine che nella vita hanno avuto solo la sfortuna di incontrare non la celebrità e le sue controindicazioni ma dei fidanzati ignobili e vendicativi che hanno pensato bene di umiliarle pubblicamente mettendo in rete filmini amatoriali e foto osè. Chi abbia piazzato il video di Belen sul web è al momento un mistero e di sicuro, indagherà la polizia postale. Certo è che colpiscono da una parte l’ingenuità della showgirl e dall’altra la meschinità di chi quel video l’ha buttato in pasto al voyeurismo di massa. Una cosa è certa: oggi, prima di lasciare filmini ricordo di notti d’amore nel cassetto del proprio fidanzato, è il caso di pensarci bene. Stupidità, spirito vendicativo, meschinità e pochezza umana trovano un facile sbocco sul web e l’anonimato spiana la strada ai vigliacchi. Ci dispiace per Belen. Gliene abbiamo dette tante. Che dovrebbe cambiare fidanzato, che è rifatta, che non sa recitare e che va in moto in tre con sorella e fidanzato, ma questa roba qui, proprio non se la meritava. A mo’ di consolazione, quello che posso dire a Belen che forse lei non sa perchè argentina, è che in Italia ci si dimentica di tutto e molto in fretta. Qui cadono in prescrizione i reati di mafia, figuriamoci se tra qualche mese staremo a ricordarci di un po’ di sano sesso in camera da letto.