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Sul fatto di viziare o no i bambini ci sono varie…

Sul fatto di viziare o no i bambini ci sono varie correnti di pensiero. Una delle più sagge, assennate, pedagogicamente corrette, è che "se gli dai troppo poi da grandi daranno tutto per scontato e si troveranno male". Ecco. Io mio figlio lo vizio. Abbastanza. Anche un bel po', a volte. Non lo so se si troverà male un domani, ma la felicità in freezer non gliela metto. Se la godesse ora, che i sorrisi, a scongelarli anni dopo, si rischia di farli andare a male. La felicità va consumata fresca.

Gli sviluppi della saga Ficotelli

Io li amo, i Ficotelli. Li amo perchè mentre il resto del paese è lì che discute di caste piemontesi, Sallusti e Monti bis, i due continuano inarrestabili la loro telenovela mediatica condita da
colpi di scena e ribaltoni continui. Roba che tra i Ficotelli e il governo somalo è un po’ più stabile il secondo, ma il bello della storia è proprio questo. E siccome gli ultimi sviluppi ci hanno regalato grandi soddisfazioni e c’è gente che ha abitudini bizzarre tipo lavorare, portare i figli a scuola o leggere un libro, anziché informarsi su cosa faccia Raffaella nostra, occorre un dettagliato riepilogo dei fatti. Che i Ficotelli abbiano trascorso le vacanze estive lontani l’uno dall’altra, dopo la rivelazione shock della gravidanza di lei e la richiesta del dna di lui e del 740 di lei e di un’indagine catastale di lui, è cosa risaputa. Nello specifico, alla notizia che Raffaella avrebbe presto partorito suo figlio, Mario, per eccesso di partecipazione e empatia per lo stato della Fico, aveva deciso di condividere con lei anche le nausee e quindi s’era fatto subito due giri della morte sul Blue Tornado a Gardaland. Poi, sempre più profondamente toccato dagli accadimenti, aveva deciso di proseguire con la sua intima e sentita preparazione alla paternità andandosene ad Ibiza con il fratello e degli amici che sembravano più un gruppetto di ribelli sulle camionette a Mogadiscio che un’allegra compagnia di vacanzieri, ma sono particolari. A Ibiza, Mario è stato visto dimenticare le sue preoccupazioni con numerose ragazze che avevano dimenticato le loro mutande, ma anche trasformarsi in una creatura mitologica in spiaggia, metà uomo e metà moto d’acqua, oltre che sfogliare con attenzioni i cataloghi Chicco nel privè dell’Amnesia. Poi c’era stato l’incontro con la nota puerpera ed esperta in ostetricia Paris Hilton con la quale Mario avrebbe trascorso una sola notte ad un tasso alcolico così alto che secondo fonti certe, pare che il dna il giorno dopo Balotelli l’abbia chiesto non a Paris ma al suo pechinese da borsetta. (il quale poi s’è scoperto essere incinta di un armatore greco che quella sera aveva accompagnato Paris in hotel, che però poi era salita in camera con Bobo Vieri) Dal canto suo, Raffaella Fico ha trascorso un’estate all’insegna della spiritualità. Dopo aver passato qualche giorno di riposo a Venezia, che nella classifica dei luoghi asciutti più indicati durante la gravidanza è secondo solo alla foresta equatoriale peruviana ad agosto, la Fico s’è recata a San Giovanni Rotondo a pregare sulla tomba di Padre Pio. Pare che la visita sia stata fortemente voluta da Raffaella, cattolica fervente e somma esperta in agiografie, la quale avrebbe espresso il desiderio al fratello con la seguente frase: “Francè, voglio tanto fare visita a quel santo che si chiama come il pulcino Pio”. Dopo San Giovanni Rotondo, la showgirl è poi volata a Medjugorie , dove dopo il via vai di Brosio, della Tommasi e della Fico, pare Briatore si sia convinto ad aprire il nuovo Billionaire. Finita l’estate, Balotelli è tornato a Manchester, dove dopo il suo arrivo è tornato in vigore il coprifuoco per tutte le donne in età fertile dalle otto di sera in poi, e la Fico è andata ospite in alcuni programmi tv tra cui quello della Parodi il cui share, il 2 per cento, è più o meno la probabilità percentuale che ha Balotelli di entrare nel circolo ecumenico ratzingeriano. Con l’arrivo dell’autunno, i colpi di scena parevano essersi arrestati e la saga Balotelli cominciava a dare preoccupanti segni di stanchezza. Giusto una escort inglese che ha chiesto il solito dna a Balotelli, che voglio dire, ormai il vetrino col dna di Balotelli ce l’ho pure io nel cassetto delle posate, e la Fico che in occasione della settimana della moda sfila col pancione. Tra parentesi, la pancia di Raffaella dovrebbe essere di sei mesi, ma a vederla in bikini sembra di dodici e mezzo, per cui alle sfilate la preoccupazione forte era che al secondo ancheggiamento le si rompessero le acque in passerella e che Marta Marzotto si denudasse per farla partorire sul suo kaftano multicolor. Ma il bello doveva ancora venire. Passa qualche giorno e Raffaella viene fotografata in un negozio per bambini mentre è intenta a maneggiare un passeggino biposto. Ovviamente, scatta il sospetto che sia in attesa di due gemelli. E qui la faccenda si fa interessante. Se ne nascesse uno bianco che insulta i neri e uno nero che insulta Borghezio? Se fossero tutti e due neri ma figli di Idris? Se fossero tutti e due bianchi ma entrambi con gli occhiali da vista perchè in realtà Raffaella ha affittato l’utero a Cecchi Paone? Se uno fosse pro-Renzi e uno pro-Bersani? Ma soprattutto. Siamo sicuri che il passeggino biposto serva a Raffaella per portare a spasso i figli e non a Mario per caricare le amiche escort a due alla volta? Fatto sta che neppure si fa in tempo a chiarire la questione, che arriva, a sorpresa, la dichiarazione di Balotelli: “Voglio riprovarci con Raffaella”. Certo. RI-provarci. Del resto, dopo che c’ha provato con tutte, ora è al secondo giro. E a questo punto uno si aspetta che Raffaella non veda l’ora che i Ficotelli si ricongiungano. Che infili il fasciatoio nel trolley e sbarchi a Manchester in veste ufficiale, finalmente investita del ruolo di Mrs balotelli, prendendo tutte le smandrappate locali a panzate. Invece no. Lei dice: “Ci devo pensare”. Perchè la Fico sa che come nelle migliori soap, gli spettatori si lasciano appesi, mica si snocciola il finale in due giorni. E ci lascia qui, a rosolare piano piano, in attesa dell’epilogo. Dell’ultimo atto. Quello in cui si sfilerà il pallone di cuoio Adidas Tango 12 da sotto la maglietta e dirà che sì, era tutto finto, ma che la sceneggiatura non l’ha scritta lei. E’ stato Renato Farina.

Quando le donne si indignano di fronte a…

Quando le donne si indignano di fronte a pubblicità come queste dicendo che sono sessiste (vedi consigliere del pd Marinella Slocco), scomodano argomenti seri, per robetta che si potrebbe liquidare con un semplice "Che ciofeca 'sta pubblicità. E che poveri di idee 'sti pubblicitari". Il sessismo è meno diffuso della stupidità e non è necessario fargli il dna per sapere che ne è anche il figlio primogenito.

Questo è il video di ringraziamento che ho…

Questo è il video di ringraziamento che ho inviato alla Blogfest per il momento della premiazione. Mi è parso giusto fare un passo indietro e mettere da parte per una volta il mio proverbiale egocentrismo per lasciare spazio a coloro che questo riconoscimento se lo sono conquistate col sudore. Grazie. Grazie. Grazie.

Questo è il video di ringraziamento che ho inviato alla Blogfest per il momento della premiazione. Mi è parso giusto fare un passo indietro e mettere da parte per una volta il mio proverbiale egocentrismo per lasciare spazio a coloro che questo riconoscimento se lo sono conquistate col sudore. Grazie. Grazie. Grazie.

Ho vinto l’ambito titolo Miss Twitter ai #mia12 e…

Ho vinto l'ambito titolo Miss Twitter ai #mia12 e dunque ringrazio di cuore il nugolo di maniaci sessuali che mi hanno votata. W la pace nel mondo. Sogno una famiglia numerosa. Vorrei fare il fisico nucleare ma intanto mi piacerebbe farmi le ossa facendo il pubblico da Guardì. E ora scusate ma vado a lasciare il fidanzato.

Leggete le citazioni e divertitevi. “Il mio pezzo…

Leggete le citazioni e divertitevi. "Il mio pezzo ha una portata gravemente offensiva e diffamatoria che ha leso l'immagine di Fini".

Ai furbi che di fronte alle querele facili ai…

Ai furbi che di fronte alle querele facili ai giornalisti scrivono "bravo, ha fatto bene!" qui e su twitter, rammento che nei paesi in cui la libertà di stampa e opinione non sono contemplate, non esiste neppure la libertà di avere facebook e twitter su cui scrivere minchiate tipo "bravo, ha fatto bene!".

Gianfranco Fini ha querelato me e altri quindici…

Gianfranco Fini ha querelato me e altri quindici giornalisti di Libero colpevoli di aver scritto di lui in vari modi. Querela da 500mila euro. Che voglio dire, mi sono fatta due calcoli, e se ce la stecchiamo sono meno di 50 mila euro a testa. Un affare. La Tulliani ci si paga il parrucchiere un par di mesi. Comunque. La faccenda ha del surreale. Il mio pezzo era un pezzo ironico. Era satira. Dicevo che Fini è un fenomeno balneare, che è come un Gremlin: si avvicina all'acqua e fa casini. Che sbuca fuori solo d'estate come i topless della Dilettuso. Come il pareo retato della Marini. Come i tormentoni estivi alla Barbie girl. Ecco. Rendiamoci conto del tenore di questi passaggi perchè è fondamentale. L'avvocato di Fini ha chiesto di rettificare. RETTIFICARE. Di smentire. "L'articolo si sostanzia in una descrizione grottesca del Presidente Fini, dei suoi stili, delle sue abitudini". (lo scrive Libero oggi) E quindi no, Fini non è come il pareo della Marini, non è il topless della Dilettuso, non è Barbie girl. E sarò pronta a ubbedire anche all'avvocato della Dilettuso, che a questo punto ci terrà a specificare che è più il topless della Dilettuso a risentirsi dell'accostamento con Fini, al limite. Smentisco tutto. E seriamente, dico solo questo: nei tribunali si dovrebbe discutere di cose serie. E tutti i cittadini, a maggior ragione un politico, dovrebbero avere il dovere di non intasare il sistema giustizia contribuendo a ingolfarlo con cause inutili, pretestuose, sciocche. Che costano al querelante, al querelato (e lì sta la punizione), ma anche e soprattutto ai cittadini. Io vado avanti. Non mi dimetto e andrò in tribunale. Che con 'ste premesse, l'anno prossimo sfilo pure per Parah.