Hugh Grant e i cinquantenni di pastafrolla

Quando vedo gli uomini come Hugh Grant io me la rido. Me lo immagino a cinquantatrè anni suonati svegliarsi in piena notte e realizzare che no, non lo sta svegliando la modella jamaicana perchè vuole il bis, ma uno dei suoi tre figli perchè vuole il biberon. E allora lui si alza, dosa il latte in polvere nell’acqua bollente e mentre shekera il tutto imbambolato dal sonno, fissa le presine da forno continuando a domandarsi: “Perché? Come sono arrivato fin qui?”. E “il fin qui”, nel caso specifico, significa tre figli nell’arco di quindici mesi da due donne diverse. Due dalla compagna ufficiale e uno dalla classica “toccatina e fuga”. Roba da far impallidire Hollande, un altro che a quanto pare, ha rischiato di avere il quinto figlio dall’amante Julie. Della serie: questi ultracinquantenni infoiati, oltre a ricordarsi il casco sullo scooter quando vanno dall’amante travestiti da pony express, potrebbero ricordarsi anche altri tipi di precauzioni, visto che i riflessi magari non sono più quelli di una volta.
Dicevo. A me alla fine questi uomini fanno ridere, perché uno Hugh Grant nella vita l’abbiamo conosciuto tutti. Uno di quegli uomini che scappano, sguisciano via, rimandano scelte e decisioni tutta la vita sperando di prolungare la giovinezza in eterno e poi, dopo aver abbandonato lungo il cammino le occasioni sentimentali migliori, si ritrovano con la vita che sceglie per loro. E in maniera spesso piuttosto confusa. Guardate Hugh Grant. Lui è il perfetto rappresentante di questa categoria di uomini. Di quelli che si fanno chiamare scapoli d’oro quando in realtà sono uomini di pastafrolla. Le fasi della sua vita sono emblematiche e seguono il filo dei suoi più grandi successi cinematografici. Ha il periodo “Notting Hill”, in cui si fidanza con la star Liz Hurley e le resta incollato la bellezza di tredici anni. E siccome lei ha tutto (è bella, innamorata, ricca, realizzata, fedele, ha una quarta naturale e recita peggio di Garko per cui neppure può oscurare la sua carriera), lui non solo si guarda bene dallo sposarla, ma una notte si carica sull’automobile una prostituta di colore di nome Divine. Perché questi uomini sono così. Se trovano la donna perfetta, quella che potrebbe seriamente minacciare il loro status di scapoli d’oro, vedono di demolirla in qualche modo. Alla fine lui e Liz si molleranno e Hugh, anni dopo, si ritroverà a fare il padrino di un figlio di Liz, che poi a pensarci bene è il sunto perfetto della situazione: Hugh fino a quel momento è uno che al massimo ha il coraggio di fare il mezzo padre. Scampato al pericolo “Liz”, Hugh passa al periodo “Ragione e sentimento”, altra sua pellicola di grande successo. Si innamora di Jemima, un giorno sì e un giorno no vengono annunciate le loro nozze, ma poi Jemina capisce che se aspetta che Hugh la sposi davvero, farà un figlio all’età di Carmen Russo e si mollano. Anche perché diciamolo, mentre Hugh invecchia bene, Jemina comincia a sembrare Anna Dello Russo e realizza che se non si cerca al più presto un altro, finirà per andare alle feste gay travestita da drag queen.
Scampato anche al pericolo Jemima, Hugh comincia ad avvicinarsi ai cinquanta. E qui accade spesso che alle soglie degli “anta” questo genere d’uomo cominci a sbarellare. Si guarda indietro, vede le sue ex felicemente fidanzate o sposate, magari con prole, e mentre infila la lasagna surgelata nel microonde, si chiede come sarebbe andata se avesse avuto il coraggio di scegliere. Poi realizza un fatto ancora più inquietante, e cioè che le sue ex, come Liz, gli sono pure rimaste amiche e confidenti, e non perché siano esseri superiori, ma perché lo considerano un caso umano, un seriale patologico e senza spina dorsale. Uno che va aiutato e confortato. Insomma, gli scapoli d’oro combattuti tra ragione e sentimento, intorno ai cinquanta cominciano a fare più tenerezza che sangue.
E allora Hugh, nel panico, entra nella fase “Nine months- Imprevisti d’amore” e nel giro di quindici mesi prolifica e feconda che neanche lo storione nel Volga. Morale. Uno che ha vissuto cinquant’anni scappando dalle donne, ora si ritrova con un’amante svedese, una suocera svedese, una fidanzata cinese, una suocera cinese e tre figli, due dei quali nati a tre mesi di distanza da due donne diverse presumibilmente incazzate come bisce. Della serie: se esiste il contrappasso, Hugh Grant sa cosa sia.
Ora è abbastanza facile immaginare a quale pellicola da lui interpretata, somiglierà la sua vita futura. Naturalmente, “About a boy”. Hugh si aggirerà per Londra con figli ben più maturi e responsabili di lui, recitando la parte del padre single e rimorchiando come e più di prima. Ovviamente, finchè a settant’anni non arriverà una Pascale a rimettere ordine e a fare piazza pulita intorno a lui: basterà cancellargli i numeri di Jemima e Liz dal cellulare, aggiornarlo sul prezzo reale di fagiolini e tè inglese, farsi un paio di selfie a Natale con i suoi figli e il rincoglionimento di Hugh è garantito.
Comments
Scusa Selvaggia, mi spieghi un attimo cosa c’entra la storia della “lasagna surgelata nel microonde”?
Con simpatia 🙂
Ognuno si diverte come può. Io omuncolo del terzo quadrante cartesiano mi accontento di razzolare per il web, così, senza una meta precisa, col rassegnato convincimento che mi potrò di rado compiacere d’ un guizzo di classe e di originalità. Intendiamoci, non è che in questo Paese queste qualità siano poi così rare, è raro trovarle insieme, in una penosa estensione del paradosso di heisenberg. Come eleganza e modestia, per esempio, o grazia ed energia. La gente di successo dico quella peraltro di cui sia evidente una qualche qualità – aldilà di ciò che la distingue è verbosa e autoreferenziale. Epperciò quando leggo e godo, per solito è per la compresenza di forma e contenuto, come nel caso. Elementi rari, doni copiosi. Avrei tenuto per me tale considerazione, chè non tutti siamo animati dall’ ansia di doversi impicciare col prossimo, pur se richiesti al commento. Quindi, che mi urge? Notare che il post è zeppo di nomi e cognomi, e questo rivela una volontà aggressiva di esserci e anche una certa frustrazione, forse di non starci abbastanza dentro.Mi dico, e non da oggi: è sì davvero dura esistere, in questa effimera civiltà, nella forma di una donna bella e intelligente. Ma sento l’ obbligo di aggiungere, Selvaggia, che vuoi di più? Se non ti piace la puzza, esci in terrazzo a guardare le stelle! Ciao.Con la massima ammirazione, e invidia, forse.
Cara Selvaggia,
vedo che il mio precedente commento e’ stato cancellato, per cui lo riposto con qualche aggiunta.
Ci sarebbe molto da disquisire sul tuo post… per cominciare si potrebbe dire che, anche solo per “PAR CONDICIO”, cosi’ come ci sono i cinquantenni-sessantenni infoiati, ci sono le cinquantenni-sessantenni che si comportano allo stesso modo, se non peggio (o meglio, a seconda del punto di vista). Solo che non si capisce come mai, nel primo caso, a totale parita’ di comportamenti si parli di “infoiati”, nel secondo caso si parla di “donne che non rinunciano a vivere”, “donne che hanno il diritto a vivere la propria vita amorosa e sessuale indipendentemente dalla eta’” e via dicendo :-).
Premesso questo, ti riposto la domanda: che significa la storia della “lasagna nel microonde”?
In altri termini: perche’ mai un cinquantenne infoiato si dovrebbe riconoscere da tale particolare?
Ciao 🙂
P.S. Dai tuoi post percepisco un notevole astio verso il genere maschile… e’ un peccato, pero’: in fondo, sei una bella gnoccona :-).
La tristezza è infinita, ma l’analisi perfetta.
Sei la NUMERO UNO!!!!!!!!!!!
Brava Selvaggia hai perfettamente centrato il “tipo” e l’ha i fatto con la solita divertente ironia che ti contraddistingue! 😉
“gli scapoli d’oro combattuti tra ragione e sentimento, intorno ai cinquanta cominciano a fare più tenerezza che sangue”, concordo.
ma perché invece le nubili di bronzo che hanno passato la vita fino a 40 anni a fare il salto della quaglia ?
Grande Selvaggia Lucarelli!!!!!!!!!!!!!
Hai preso in pieno! Una penna grintosa e sarcastica con cui hai descritto alla perfezione il tipo!
E per tutti gli altri…basta con questa storia per cui se è donna è una zitella, se è un uomo è uno scapolo d’oro!
Il 40-50enne di turno è il tipico insicuro che ha bisogno di conferme e fugge dalla donna con un cervello per assecondare le ambizioni della gattamorta che non riuscirà mai nell’impresa di oscurarlo.
…però c’è da dire che questi esseri insegnano a noi donne un grande sentimento: la pietà.
@”che”2palle : cortesemente, potresti spiegarmi cosa intendi quando scrivi: “omuncolo del terzo quadrante cartesiano”?
Cosa implicano le coordinate cartesiane entrambe negative?
Grazie per la risposta.