Di presidenti del consiglio e italiani in difficoltà
Io non ho capito se Renzi sotto le feste s’è fumato il muschio del presepe, perchè sta inanellando una genialata dopo l’altra ed è una roba che per giunta non gli appartiene neanche, vista la sua proverbiale furbizia. La faccenda della vacanza a Courmayeur col volo di stato per lui e famiglia liquidata come “è il protocollo” convince quanto il parrucchino di Mayer. Ok, facciamo che è il protocollo. E allora direi che siccome il protocollo prevedeva una spesa di 9000 euro l’ora per portare in vacanza te e famiglia ad Aosta, potevi serenamente non dico andartene in scooter all’Abetone, ma recarti ovunque, magari più vicino, senza bisogno di far decollare un aereo. E magari scegliere pure una meta meno fighetta. E non è neppure un fatto di spese, dico la verità. E’ un fatto di empatia con gli italiani in difficoltà, specie sotto le feste, in un periodo così delicato per l’economia domestica. Poi c’è questa faccenda surreale del decreto “salva-berlusconi”, che io ribattezzerei “più affonda-Renzi”, a ‘sto punto. Chi c’era fisicamente durante la stesura della norma il 24 dicembre? Padoan? Coppi? Verdini? Joe Maska? E Renzi dov’era? A scegliere il puntale per l’albero? In malattia coi vigili urbani? Ma soprattutto. Mo’ come ne esce? Se sapeva, è inciucio. Se sapeva ma non gli è venuto in mente che così faceva un regalo a Berlusconi, è grullo. Se non sapeva perchè Padoan fa un po’ quel che cazzo gli pare, è grave. Ora farfuglia che era d’accordo e che è stata una leggerezza. Bene, se era d’accordo, perchè fare marcia indietro? Non è che una legge è giusta o ingiusta a seconda di chi ne beneficia. Le leggi non dovrebbero essere ad personam ma neanche versus. E lo dice una che tutto desidera tranne che una qualsiasi scialuppa per Berlusconi. Insomma, levateje er vino. Anzi, lo spumante. (sempre che il protocollo non preveda champagne)