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La mia mia malsana passione per i programmi sui matrimoni su Sky, Da “Quattro matrimoni in Italia” a “Matrimonio a prima vista”

Chi scrive ha organizzato il proprio matrimonio in un mese, si è fatta regalare le fedi da una vicina di casa, non ha voluto bomboniere per risparmiare pagliacci e ballerine di cristallo agli ospiti, la prima notte di nozze s’è abbioccata appena varcata la soglia della camera e, soprattutto, ha avuto un matrimonio che è durato meno dell’omelia.
Capirete dunque che la mia passione smodata per i programmi tv sui matrimoni ha del patologico e non trova alcuna spiegazione razionale se non l’effetto ipnotizzante che queste trasmissioni hanno sull’italiana media. Pure quella a cui dei matrimoni non frega assolutamente nulla. La prima trasmissione da cui ormai dipendo più che dalle M&M’s gialle è “Quattro matrimoni in Italia”, in onda su Fox life. Il format consiste in questo: quattro spose che non si conoscono, partecipano ciascuna al matrimonio delle altre tre, dando i voti a location, abito, cibo e intrattenimento. La sposa il cui matrimonio riceve il punteggio più alto vince il viaggio di nozze in una meta esotica, oltre che ovviamente il titolo del matrimonio più bello. L’aspetto interessante della narrazione è solo in parte la cerimonia. Certo, scoprire che esiste una donna che ha accettato di sposarsi dentro allo stadio Ceravolo perché il neo marito è un ultras del Catanzaro con i fumogeni al posto del riso o assistere a banchetti nuziali in cui arrivano le ballerine brasiliane o le drag queen e lo zio cardiopatico della sposa a momenti schiatta, ma anche l’apprendere che c’è chi si sposa a Gardaland o arrivando su un trattore, sono visioni mistiche. Eppure, la parte più esilarante del programma consiste inevitabilmente nei commenti delle spose invitate. Immaginate quattro donne inserite in una competizione tutta al femminile e immaginate che quella competizione abbia a che fare con quello che per molte di esse è il giorno più importante della loro esistenza. Quello del riscatto sociale. Quello della rivalsa su amiche parenti. Quello del loro matrimonio, per cui magari risparmiano da sei anni e si sono vendute il Gronchi rosa del nonno. Immaginatele a commentare i matrimoni delle altre acchittate in stile Genoveffa e Anastasia. I commenti più gentili vanno da “La torta è un po’ misera, è la metà della culo della sposa” a “Questa location non andrebbe bene neanche per un capo rom” a “L’hair stylist della sposa chi è? Valerio Scanu?”. Il tutto condito da sguardi della serie “Oh mamma che cafonata il mangiafuoco!” salvo poi scoprire che il matrimonio di quella scandalizzata per la scarsa sofisticatezza altrui, dopo il suo banchetto nuziale ha previsto la gara di pizzica. Insomma, un programma con un tasso di competizione tale che la finale del Super Bowl al confronto è un giro di rubamazzi al centro anziani di Cesano Boscone. Inutile dire che la vincitrice delle quattro va in viaggio di nozze a Zanzibar e le altre tre trascorrono il viaggio di nozze a Gabicce augurandosi che un bel ceppo di malaria si risvegli improvvisamente e costringa la sposina fortunata a quindici giorni di cagarella fulminante.
L’altro programma imperdibile è “Matrimonio a prima vista”, in onda il martedì su Sky Uno HD alle 21,10. Qui la faccenda è piuttosto interessante perché non sono le spose rivali a non conoscersi, ma direttamente lo sposo e la sposa. Tre uomini e tre donne accettano di trovarsi accoppiati direttamente all’altare, selezionati con cura da un team di esperti ( consulente spirituale, psicologo, sessuologo e sociologo) che dopo rigorose valutazioni scientifiche hanno deciso di accoppiarli per la vita. Per la vita si fa per dire, visto che le nozze sono assolutamente legali ma i due, dopo 5 settimane, possono decidere se continuare a stare insieme o chiedere il divorzio. Le premesse, diciamolo, non sono eccezionali. Non so voi, ma nella mia lunga esperienza di cene al buio organizzate da team di amiche che dei miei gusti ne sanno più di psicologi e sessuologi, la maggior parte delle volte avevo più cose in comune col cameriere che col tizio seduto di fronte a me. Eppure, a guardare il programma, pare che in fondo, gente che s’è conosciuta sull’altare abbia gli stessi problemi di quella che s’è conosciuta sui banchi del liceo. Certo, ci si ritrova a fare il viaggio di nozze con un tizio di cui si ignora anche il cognome, ma probabilmente, aprendo il whatsapp di un fidanzato decennale, scopriremmo di ignorare molte più cose che qualche trascurabile indizio anagrafico. Vaughn e Monet, per esempio, dopo cinque minuti che si sono sposati litigano come Fazio e Brunetta ma trombano come Icardi e Wanda Nara. Cortney e Jason, lei ballerina di burlesque e lui wrestler, sono entrambi carini e con sei neuroni a testa di cui tre in cassa integrazione. Naturalmente, non ci voleva un team di esperti per capire che avrebbero funzionato. E’ come mettere su un’isola deserta Flavia Vento e Milo Coretti. Già sai che festeggeranno le nozze d’argento, non c’è dubbio. Infine, abbiamo Doug e Jamie. Tra loro, si crea la dinamica più interessante. Jamie confessa a Doug che la sua storia familiare è un tantino complessa: lei non sa di chi sia figlia perché sua madre le ha indicato quattro uomini a cui chiedere il test di paternità ma nessuno era quello giusto. Doug apprende dunque a matrimonio celebrato che sua suocera è una nota quacchera radicale, ma se lo fa star bene. Doug invece dice a Jamie che aveva smesso di fumare ma lei scopre che lui aveva mentito e tira giù un casino con tanto di minaccia di divorzio. Insomma, a Doug il team di esperti ha selezionato una bella scassamaroni. Roba da chiedere i danni alla produzione. Considerato però che è pieno di uomini che le scassamaroni se le sposano dopo anni di fidanzamento, ancora una volta il matrimonio a prima vista non è poi così diverso da quello a svista inoltrata. Con un vantaggio: se ti sposi in tv, il divorzio te lo paga la produzione. E in fondo, di questi tempi, è più utile e saggio conoscere la parcella della Bernardini De Pace che la faccia di chi ti sposi.