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“Stava facendo una cosa che amava”

E si continua con la retorica su Simoncelli. Scusate eh, ma ‘sta storia che bisogna essere contenti se uno muore mentre stava facendo una cosa che gli piaceva non l’ho mai capita. Cioè, io ho desiderato più volte morì mentre facevo la fila alla posta o mentre vedevo “Uomini e donne”, ma se permettete, mentre mi provo un paio di scarpe nuove o mangio sushi o trombo o rido o gioco con mio figlio o sono al cinema con le amiche o vado in bici, io preferirei continuà a campare. Grazie. p.s. Splendida, candida e commovente la giovane fidanzata di Simoncelli. “Tutti mi dicono sei giovane, hai tutta la vita davanti. E invece io preferirei essere vecchia perchè lo raggiungerei presto. Così invece, se tutto va bene, ho davanti 70 anni prima di rivederlo”. Che in un Italia fatta di “Ho rinunciato a Clooney per Silvio”, è un raggio di sole.

Grande fratello 12

Il mio articolo per il quotidiano Libero di oggi: La prima notizia è che Alessia Marcuzzi è già tornata in forma. Ebbene sì, dopo appena un mese e mezzo dal parto, dopo cinquantaquattro giorni scarsi dal taglio del cordone ombelicale, dopo una manciata di notti insonni per i vagiti disperati (quelli di Facchinetti per la chiusura di Star Academy), la bionda conduttrice del Grande fratello è già tornata gnocca e magra come un chiodo. Una roba che se ieri sera avessero riservato il televoto a tutte le neomamme di Italia, l’avrebbero condannata a sei mesi di tugurio tra cheeseburger e burro d’arachidi per farle acquistare un aspetto più adatto a una puerpera e meno frustrante per le comuni mortali. Non solo. La sadica ha ulteriormente infierito sull’autostima altrui, decidendo di indossare un vestito di H&M da poche decine di euro. Che ovviamente le stava benissimo. Che era un gesto simbolico e democratico, nelle intenzioni. “Perchè così se piace alle ragazze che guardano il Grande fratello, il giorno dopo potranno correre a comprarlo”. Ecco. Peccato che Alessia Marcuzzi stia bene pure se le infilano la scatola del Samsung 42 pollici dalla testa e che non tutte facciano un figurone con un h&m da 19 euro e novanta, ma sono particolari. Ma veniamo al cast. Ascoltando le storie dei concorrenti della dodicesima edizione del Grande fratello, è facile intuire che non ci sono grosse sorprese in agguato. Considerato che hanno tutti un padre assente (chi perchè separato, chi perchè spirato, chi perchè probabilmente avrà preferito scappare con una diciottenne cubana che sorbirsi l’ennesimo sabato sera davanti a C’è posta per te), considerato che quello col tatuaggio più sobrio ha un calamaro gigante dal collo al polpaccio, considerato che la ragazza più timorata di Dio ha la faccia di chi fosse stata la protagonista del videotape di Belen, il gatto l’avrebbe invitato a partecipare, io sono convinta che anche senza seguire una sola puntata del reality più famoso d’Italia, le cose al Grande fratello 12, andranno più o meno così: siccome nell’ultima edizione gli unici sopravvissuti all’oblio post reality sono stati i concorrenti che si sono accoppiati all’interno della casa, quest’anno entro la terza puntata saranno esaurite tutte le combinazioni possibili, ovvero donna con uomo, uomo con uomo, donna con donna, uomo con cameraman, cameraman con retino per piscina, retino con Alessia Marcuzzi, Francesco Facchinetti con Alfonso Signorini. Dalla quarta settimana in poi quindi, si passerà a fenomeni di ermafroditismo in cattività, per cui i concorrenti cambieranno più volte sesso anche durante un solo confessionale. Il televoto seguirà come sempre le fiscali regole della sacrosanta meritocrazia imposte dagli autori: i buoni che fanno un corretto uso del congiuntivo, lavano, stirano, passano la cera, cucinano faraona ripiena per tutti e con gli avanzi fanno la doggy bag per il chihuhua della Marcuzzi, verranno dapprima cazziati in eurovisione da Alfonso Signorini perchè hanno sbagliato il dosaggio del cloro in piscina, poi insultati da tutti i parenti di Fedro del Grande fratello 3 fino alla sesta generazione e infine mandati per direttissima al televoto. Sempre per lo stesso codice meritocratico, i concorrenti che si distingueranno per una serie di talenti quali rutto baritonale, bestemmia facile, flatulenza odorosa, sdoppiamento della personalità, raptus omicidi con occultamento di cadavere tra i pannelli insonorizzanti del confessionale e cultura generale che si ferma a B come Birillo -C come Casa, verranno osannati da parenti e opinionisti i quali liquideranno le malefatte col commento jolly: “Ma lui è uno vero, non ha paura di essere se stesso!”. E ovviamente, verranno mandati al televoto allo scoccare della mezzanotte durante l’ultima puntata del Grande fratello 12. Il vincitore, come ormai consuetudine , non lo deciderà il televoto ma Gabriele Parpiglia. Il giornalista di “Domenica 5″ infatti, come ogni anno si metterà a ravanare, scavare, grattare nella vita dei concorrenti finchè dopo aver scovato quel fortunato a cui dire in diretta nazionale:”Ci spiace tanto, non sappiamo come dirtelo, siamo mortificati ma la tua fidanzata se la fa col carrozziere, tua sorella è la regina delle porno chat, tuo padre va a trans e tua madre s’è giocata la pensione ai cavalli”, gli regalerà tre mesi di gloria. E trent’anni di analista.

Dicheno

Sentite questa perchè è roba forte. Dopo il mitologico “culona inchiavabile” (mai confermato e mai smentito), ci sarebbe un altro passaggio pirotecnico in un’intercettazione Silvio/Lavitola. Un altro passaggio di cui si comincia a vociferare da giorni nell’ambiente giornalistico e politico. Si tratterebbe di un clamoroso riferimento a Sarkozy. Nello specifico, in una telefonata, Lui metterebbe in dubbio la reale paternità del figlio di Carlà… E sembrerebbe pure che Sarkozy non sia felicissimo all’idea di incontrare Silvio domenica a Bruxelles in occasione del vertice sul debito nell’Eurozona…

Il video hot di Belen Rodriguez: ecco come è andata

Il mio articolo per il quotidiano Libero di oggi: Ieri mattina apro distrattamente la posta elettronica e penso che sarà un giorno come un altro. I soliti inviti a mostre di pittori emergenti bulgari, le solite newsletter sull’uscita dell’ultima imperdibile fatica letteraria di Lory Del Santo, le solite irrinunciabili notifiche Giorgio-ha-accettato- la-tua-richiesta-di amicizia-su-facebook. E invece succede che trovo la mail stringata di un tizio: “Ciao Selvaggia, ti ricordi della questione di quell’argentino che tentava di vendere il filmato girato di nascosto con Belen? Ebbene, esiste davvero quel video e questo è il link:…”. Ci sono momenti nella vita in cui tutti desidereremmo essere persone migliori. In cui vorremmo che pruderie e nobiltà d’animo vincessero il braccio di ferro con voyeurismo e curiosità morbosa. Momenti in cui ci piacerebbe governare gli istinti più bassi e cliccare delete su una mail. Ecco, ieri io ho perso la mia occasione per sentirmi migliore e ho cliccato su quel link. C’era un video, in bianco e nero, girato in una camera da letto. Sdraiati sulle lenzuola, completamente nudi, c’erano Belen Rodriguez (o la sua sosia sputata, con la sua voce sputata) e il suo ex fidanzato argentino Tobias Blanco (o il suo sosia). Quel gran gentiluomo di Tobias Blanco che circa un anno fa arrivò in Italia col dvd sotto l’ascella per cercare di vendere a tv e giornali le immagini di una sua notte d’amore con l’ex fidanzata improvvisamente famosa. Cose che aiutano a credere nell’amore, appunto. All’epoca, lo fermò Fabrizio Corona, che gli si parò davanti in un ristorante meneghino con aria minacciosa invitandolo a dargli il cd e con Belen al seguito. Lei lanciò strali e insulti in egual misura, poi si recò in un commissariato dove depositò una denuncia. I commenti sulla vicenda furono vaghi e giustamente imbarazzati. Fabrizio Corona disse che era un video girato quando Belen era minorenne e la stessa Belen, in occasione di una cena in cui ci incontrammo casualmente , mi garantì che era un video così soft che potevo andarlo a vedere a casa sua. Fatto sta che dopo quell’episodio da far west de noantri, in molti, nell’ambiente, giurarono di aver visto quelle immagini. Pare che il cd fosse finito in varie redazioni tra cui Novella 2000, che fosse stato proposto ad agenti e loschi figuri e che in molti ne avessero fatto una copia da tenere in cassaforte. O da mettere sotto l’albero di Natale, chissà. L’unica cosa su cui erano tutti concordi era il fatto che se quel video era soft, allora si poteva proporre il kamasutra come libro di testo in prima elementare. Qualcuno una volta invitò anche me, a vedere quel video, ma onestamente, l’idea di partecipare a un focus group su quello che fa in camera da letto Belen Rodriguez col suo fidanzato, non mi sembrò roba da Coca Cola e popcorn e provai a mettermi nei suoi panni. Anzi, nei panni di Belen senza panni addosso e mi guardai bene dall’accettare il biglietto in prima fila. Poi si disse che il galantuomo Tobias se n’era tornato in patria scornato come un bufalo della sua pampa argentina perchè tutti i potenziali compratori gli avevano risposto: “No grazie, è materiale inutilizzabile poiché girato in una abitazione privata. Chi lo pubblica, rischia la galera.”. Morale della favola: l’unico posto in cui poteva finire quel video era l’incontrollabile calderone della rete, piazzato lì da qualche impavido scellerato. E così è stato. Raccontarvi il contenuto di quei 22 minuti di effusioni spinte tra Belen e il galantuomo è un’impresa ardua. E forse anche premura piuttosto superflua, visto che durante quelle quattro ore in cui il video è stato online prima che venisse rimosso, credo l’abbiano visionato anche le comunità protestanti valdesi e i pastori altoatesini. Tanto per darvi l’idea del caos che s’è creato in rete, dopo la rimozione qualcuno ha scritto su un sito che quel video era sul mio profilo facebook (falso, c’era solo il link al sito) ed è finita che nel giro di poche ore ho ricevuto 4000 richieste di amicizia. Amicizia pura e disinteressata, ovviamente. Dicevamo del video. C’era del sesso con tutto il campionario di sospiri, posizioni, ammiccamenti alla telecamera (fissa, su un comò o qualcosa di simile), qualche esclamazione forte, una musica agghiacciante in sottofondo. Fidatevi, una di quelle colonne sonore con cui a me sarebbe passata la voglia di farlo anche con Brad Pitt. Sembrerebbe un video di non molti anni fa, perchè Belen è già Belen. Bella in maniera vergognosa, ma donna, non certo adolescente. Più di questo, è impossibile raccontare, anche perchè, come potrete immaginare, sono cortometraggi in cui di trama ce n’è ben poca. C’è però molto da dire su quello che la vicenda insegna. Sempre più spesso, i personaggi famosi, sono vittime di violazioni atroci e poco arginabili della loro privacy. Quello che è successo a Belen, somiglia in maniera inquietante alla vicenda che vide protagonista Paris Hilton anni fa: un suo ex fidanzato (o chi per lui) diffuse in rete un filmino amatoriale in cui i due facevano sesso e nel giro di poche ore tutto il mondo seppe cosa c’è sotto gli slip di Paris Hilton. E di recente, star come Scarlett Johansson o anche l’ultima fidanzata di Leonardo Di Caprio Blake Lively, si sono ritrovate pubblicati sul web scatti privati (e piuttosto imbarazzanti) rubati dai computer personali o dalle memorie dell’iphone. Ma la stessa sorte è toccata a tante anonime signorine che nella vita hanno avuto solo la sfortuna di incontrare non la celebrità e le sue controindicazioni ma dei fidanzati ignobili e vendicativi che hanno pensato bene di umiliarle pubblicamente mettendo in rete filmini amatoriali e foto osè. Chi abbia piazzato il video di Belen sul web è al momento un mistero e di sicuro, indagherà la polizia postale. Certo è che colpiscono da una parte l’ingenuità della showgirl e dall’altra la meschinità di chi quel video l’ha buttato in pasto al voyeurismo di massa. Una cosa è certa: oggi, prima di lasciare filmini ricordo di notti d’amore nel cassetto del proprio fidanzato, è il caso di pensarci bene. Stupidità, spirito vendicativo, meschinità e pochezza umana trovano un facile sbocco sul web e l’anonimato spiana la strada ai vigliacchi. Ci dispiace per Belen. Gliene abbiamo dette tante. Che dovrebbe cambiare fidanzato, che è rifatta, che non sa recitare e che va in moto in tre con sorella e fidanzato, ma questa roba qui, proprio non se la meritava. A mo’ di consolazione, quello che posso dire a Belen che forse lei non sa perchè argentina, è che in Italia ci si dimentica di tutto e molto in fretta. Qui cadono in prescrizione i reati di mafia, figuriamoci se tra qualche mese staremo a ricordarci di un po’ di sano sesso in camera da letto.

Esigenze di vita

Prima di tornare in libertà e riabbracciare l’ amatisssssima moglie (come documentato da Chi, qui sopra), Gianpaolo Tarantini affermava : “Ricevevo complessivamente circa 20 mila euro al mese oltre ad altre somme per far fronte ad esigenze extra, fino al mese di luglio”. A scanso di ogni equivoco l’importo mi serviva effettivamente per esigenze di vita, perché a mio carico oltre alla mia famiglia, composta da mia moglie e da due bambine…… una di 2 e l’altra di 7 anni, vi è quella di mio fratello composta da moglie e figlio nonché la mia anziana madre vedova”. Peccato si sia dimenticato di includere nella lista delle esigenze di vita il Rolex Submariner al suo polso e lo Chanel j 12 in porcellana con diamanti al polso della moglie. (per cui ventimila manco bastano) p.s. Fossi al posto di Chanel e Rolex, farei come la Lacoste col simpatico killer di Utoya. Della serie: “Mettetevi il Rado, mettetevi un Breil, optate per l’orologio da taschino, calcolate l’ora in base all’inclinazione delle ombre, ma non provate a rimettere uno dei nostri orologi, please.”.

Siamo già nudi

Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire – semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che abbiamo sempre qualcosa da perdere. Siamo già nudi. (Steve Jobs)