Il toyboy gentiluomo

Di cose tristi e squallide nel campo “storiechefinisconoasuondivaffanculo”, ne ho viste tante, ma il caso Barbara De Rossi/Anthony Manfredonia le batte tutte. Per chi legittimamente ignorasse i precedenti, la De Rossi aveva mollato il marito per questo tizio di 22 anni più giovane. Con velleità di cantante/attore/poeta, che uno dice “il pizzicagnolo no?”. Bene. Finisce che come nella peggiore e più tipica delle tradizioni “babbionacontoyboy”, il tizio regala alla povera De Rossi un finale tra i più umilianti, crudeli e squallidi mai visti. Roba che Ashton con Demi è stato una onlus. Si mollano e lui rilascia un’intervista su Chi con tanto di foto da piacione de noantri in cui dice: a) io sono un selvaggio, stare di colpo in una casa con piscina, donna di servizio, tata non era semplice per me. (certo, la semplicità di una bella casa popolare a Tor bella Monaca, vuoi mettere?) b) Barbara era morbosa, mi seguiva anche in bagno (un giro di chiave no?) c) mi seguiva anche in sauna (ai convegni di astrofisica non ti poteva seguire sicuro) d) lei si sente trent’anni ma non li ha (se tu ti senti un cantante io mi posso sentire Gisele Bundchen, se è per questo) e) l’ho tradita e lo scoprirà da questa intervista (e tu sei un gentiluomo d’altri tempi e l’abbiamo scoperto da questa intervista) f) io già bazzicavo ambienti musicali di buon livello (certo, il Bravoclub di Torre Canne) g) il terzo giorno dopo la rottura stavo già con Sylvie Lubamba, lei è una donna interessante ( certo, nascondi le carte di credito in freezer però) h) vivevo come un cane. La Porsche che guidavo se l’è ripresa (ma tu pensa. Proprio stronza ‘sta De Rossi). i) Catherine Spaak e Mara Venier sono due donne mature e molto attraenti (anche le loro autovetture, sotttotesto). Potrei aggiungere che la De Rossi gli ha prodotto un disco e l’ho sentita con le mie orecchie parlare del fidanzato in Rai come se fosse il nuovo Modugno. Potrei suggerirvi di andarvi a vedere lâesilarante curriculum del tizio, i libri di poesie, i video su youtube etc.. ma credo che sia più illuminante aggiungere solo che la nuova coppia Manfredonia/Lubamba si sta sbattendo come un polpo sullo scoglio perchè tutti parlino di loro, dei nuovi William e Kate di Ariccia. Per dire: lui che su fb continua a scrivere messaggi in cui lascia intendere che lui e Lubamba trombano come ricci (immagine raccapricciante, per giunta). Lubamba che ieri via fb mi manda un messaggio in posta privata col link alla notizia della loro storia, sperando che la riprenda e mi proponga come testimone di nozze. E soprattutto: un fotografo che va scrivendo a tutti i giornali che ha scattato un servizio posato molto piccante alla nuova coppia Lubamba/Manfredonia e cerca di piazzarlo.
Barbara De Rossi, io ti sono vicina. E del tizio non scriverò mai più mezza riga. Spero torni da dove è venuto. Glielo producesse Lubamba, il prossimo capolavoro musicale.
Madonna e Sara Tommasi

Il mio pezzo su Libero di oggi:
Quando ho visto le immagini di Madonna a Instanbul, con quella tetta pallida e molliccia estratta con una certa goffaggine dal polveroso reggiseno da sado-allattatrice, ho pensato a Sara Tommasi davanti al bancomat. Ho pensato che la trasgressione ha tempi e modalità precise e che puoi essere Madonna o la più smandrappata delle soubrette, ma se toppi il momento di mostrare una tetta, lâeffetto è lo stesso. Ovvero, nulla che profumi di trasgressione, ma un vago olezzo patetico e malinconico che si propaga fino allâultima fila della platea, popolata dai nostalgici che hanno sborsato tra i cento e i centosettanta euro per ammirare la signora Ciccone. Che diciamolo. A cinquantaquattro anni suonati (e cantati maluccio), farebbe meglio a lasciarla in pace sotto un golfino pastello, la sua tetta. E non perchè non si possa essere belle e fascinose alla sua età , ma perchè belle non lo si è mai se si tenta di somigliare alla polaroid spiegazzata di ventâanni fa.
Lâho guardate e riguardate quelle immagini del concerto di Instanbul. Lei che esordisce con un cazziatone coi controfiocchi ad arabi e israeliani perchè si arrivi alla pace in Medioriente e poi comincia a dimenarsi sul palco esibendo due bicipiti che potrebbero seriamente mettere in discussione anche la pace nella bisca sotto casa. Lei che scopre la tetta, perchè in un paese in cui il fondamentalismo ha radici antiche e profonde, deve aver pensato che dove non è arrivato il pensiero laico, potrebbe arrivare il suo capezzolo destro. E a quel punto pensi che Marra ha una sua logica e che Madonna senza reggiseno sta al fondamentalismo come la Tommasi senza mutande sta al signoraggio bancario. Non contenta, sempre a Instanbul, la popstar ha esibito anche la scritta âNo fearâ, âNiente pauraâ, sulla schiena scolpita. Una scritta che fa sorridere, perchè il punto è proprio questo: la paura. Una bestia nera, un incubo devastante che Madonna deve sentirsi appiccicato addosso come i suoi corpetti sadomaso: la paura di invecchiare. Quella patologica, che ti fa smarrire il senso del ridicolo e ti fa diventare Sofia Loren con la cofana e la scollatura a settantâanni o Albano con la tinta nero di seppia. Non serve avere una laurea in psicologia nel cassetto per capire che tutta la vita di questa donna ruota attorno al disperato tentativo di dimostrare al mondo che ha 54 anni allâanagrafe e diciotto in bikini, sul palco, in camera da letto.
E così, anziché reinventarsi nel profondo, con unâimmagine e una carriera diverse, ha finito per reinventarsi faccia e corpo a colpi di botox e estenuanti sedute in palestra. Tempo fa ho conosciuto per caso una delle sue insegnanti di pilates a Londra e mi raccontò che alla prima seduta lei chiese alla cantante a quale risultato aspirasse. Madonna la guardò e disse: âI want your legsâ. Ecco, peccato che a furia di palestra le siano venute le gambe di Gattuso e due braccia che non sai più se canti e basta o si monti da sola anche luci e palco. Leggevo che ieri, per farsi intervistare da Deejay Tv, ha fatto partire da Los Angeles il suo light engineer di fiducia. Ora, a parte che senza scomodare gente dallâaltra parte dellâoceano bastava farle arrivare quello di Paola Ferrari alla Domenica sportiva, mi domando che razza di vita faccia una che teme che Albertino o Dj Angelo le vedano due zampe di gallina attorno agli occhi. Poi câè la faccenda dei fidanzati , che un tempo erano attori e registi di fama e oggi sono modelli e ballerini poco più che ventenni, che a uno vien voglia di dire âSei Madonna, non Rita Rusic, fai la persona seria, forzaâ. Ma soprattutto, verrebbe voglia di specificarle che a vederla lingua in bocca con uno che si chiama Jesus Pinto da Luz (traduzione: Gesù pulcino di luce), classe 1987, non sembra più figa e più giovane. Sembra solo una Ivana Trump qualsiasi con il ragazzotto rampante accanto, con la differenza che Ivana al mare si mette pure in costume mentre Madonna, come nelle ultime foto al mare col suo nuovo boyfriend (un ballerino venticinquenne), fa il bagno a Cap Dâantibes con maglietta e pantaloni come un pensionato svedese con eritema solare alle Canarie. E anche lì avresti voglia di parlarci con âsta donna. Di dirle che i ventâanni non sono contagiosi ma anzi, certi contrasti anagrafici invecchiano più di dieci anni intensivi di lampada uva. Che per noi resterebbe Madonna anche con la cellulite che spunta dal costume e un compagno più agè. E infine, la questione delle esibizioni. Quando arrivi a 54 anni e sul palco e non hai fatto tutto quello che era umanamente possibile, dalle stimmati finte alle crocifissioni, dai libri sadomaso con Naomi alle limonate pubbliche con Britney, chi te lo fa fare, nel 2012, di presentarti al Super Bowl agghindata da Cleopatra botulinica che inciampa sul palco alla terza nota come il vecchietto alla bocciofila e canta in playback, come un Marco Carta qualunque a Câè posta per te? Chi te lo fa fare di scoprire la tetta o inventarti la gag della svastica o ricorrere alle esternazioni su Chiesa e vaticano, quando questi, tra lâaltro, tra Corvi e Vatileaks figurati se si stanno a preoccupare di quello che dice una cinquantenne in mutande che stava con Gesù pulcino di luce. Sono stata severa con Lady Ciccone, lo so. Ma solo chi lâha molto amata le può dire certe cose. Solo chi soffre nel sapere che il suo nuovo disco è un mezzo fiasco e che i suoi concerti per la prima volta non sono sold out, le può dire che quel tempo, il tempo della Madonna in mutande su un palco è finito. Che è ora di reinventarsi. Altrimenti, non sei più Madonna. Sei Sara Tommasi.
I misteri di Mistero

Il mio pezzo su Libero di oggi:
Confesso. Sono uno di quei due milioni di telespettatori che il giovedì sera guarda âMisteroâ su Italia 1. E faccio coming out nella speranza che quelli come me prendano coraggio e lo dicano ad alta voce: anche io sono nel tunnel di Mistero e non riesco a smettere. Se non lâavete mai visto, non potete capire di cosa sto parlando. Mistero è un programma ipnotico. Mistero è lâamico mitomane con cui stai al telefono fino a notte fonda perchè vuoi scoprire dove può arrivare. Mistero è Beautiful. Le gare di burlesque. Eâ âabbiamo non vintoâ. Tu lo guardi e pensi âNo dai, è più facile credere che il corvo del Vaticano sia Lorena Bianchetti che a quello che mi stanno raccontando âsti seiâ.
Già , perchè il primo mistero-di-Mistero è il perchè siano necessari sei conduttori per parlare di entità terrificanti, quando Bruno Vespa, tra onorevoli e ministri, di entità terrificanti ne ha spesso almeno otto presenti in studio e ce la fa benissimo da solo. Ma a Mistero, di misteri fitti ce ne sono parecchi. E sono tutti completamente estranei ai contenuti dei servizi. Ovvio che dopo due ore e mezzo di filmati in cui un tizio dice di essere stato rapito da un alieno che lâha portato su Marte e câha trovato Formigoni che svernava lì, della tipa che in piena possessione demoniaca giura di parlare la lingua di Luca Giurato e delle storie sul fantasma della pinacoteca, della miniera, del centro commerciale e della sala Bingo di Cesano Maderno, anche il telespettatore meno smaliziato intuisce che la soluzione di tutti i Misteri sta nellâassoluto e inconfutabile assioma scientifico âè pieno di cazzariâ.
I misteri appassionanti di questo programma sono altri. Il primo, quello più affascinante e impenetrabile, riguarda un personaggio i cui enigmi sconfinano nellâesoterismo. Non si chiama Mamma Ebe, no. Non si chiama Gustavo Rol. Si chiama Paola Barale. Cosa è successo a questa donna? Cosâha nella mandibola che le impedisce di articolare in maniera fluida le parole? Cosa nasconde in bocca? Una bandana di Raz Degan? Neanche Monica Bellucci con un ascesso parla così male. E soprattutto. La sua faccia. Perchè ha la stessa morbida, espressiva naturalezza di quella della statuina dellâarrotino del presepe di San Gregorio Armeno? Roba che al confronto Paola Ferrari ha il trucco di una tredicenne allâesame di terza media. Capisco le punturine, ma qui âste punturine glielâhanno fatte col tubo delle guarnizioni per le torte nuziali,non ci sono altre spiegazioni. E non è che sia una mia opinione isolata. Pare che degli alieni scesi sulla Terra, dopo aver visto la Barale, abbiano realizzato sei puntate di Mistero sui suoi zigomi, nella loro galassia.
Ma veniamo allâultima puntata, perchè merita un sunto. Daniele Bossari viene inviato a Lourdes, che già uno dice: non potevate mandarci la Barale così magari avveniva il miracolo e tornava a parlare decentemente? Garantisce di aver bevuto lâacqua di Lourdes e di aver provato euforia oltre ad aver sentito un calore sovrannaturale. Eâ evidente che sta parlando del mojito bevuto con la troupe la sera prima ma vabbè, Mistero è così: uno fa finta di crederci. Poi aggiunge che ha come la sensazione che lâacqua di Lourdes abbia lavato via le cose più brutte della sua vita e qui non vorrei deluderlo, ma su wikipedia il suo cameo in âNatale in crocieraâ e âFuroreâ ci sono ancora. Nel frattempo, tra un servizio e un altro, mandano un sottopancia che recita così: âHai visto un alieno o un fantasma? Mandaci il video!â. E certo. Chi di voi non ha ripreso un ectoplasma mentre gioca a calcetto il venerdì sera? Che poi la mitomania è in agguato. Câè gente che alle prime dei film riprende con lo smartphone il culo della Marini e poi lo manda a Bossari spacciandolo per una nave madre aliena.
Poi è il turno di Jane Alexander. Jane potrebbe essere utilizzata dagli autori come prova inconfutabile dellâesistenza degli alieni perchè una donna alta 1,85, per quel che mi riguarda, non fa parte della specie umana, e invece viene spedita vicino a Stonehenge a indagare sul misterioso fenomeno dei cerchi nel grano. E qui anziché farsi le uniche domande sensate, e cioè âPerchè âsti cerchi li fanno sempre nei campi di grano? Perchè mai nei campi di cicoria o di hashish così âsti alieni dopo aver viaggiato seimila anni luce per realizzare che sulla Terra ci vivono Scilipoti e il Mago Otelma, si rilassano anche un poâ?â, no, Jane va da un tizio il quale svela di essere un circle maker. Rivela di fare lui i cerchi nel grano con lâaiuto di alcuni amici e di una pistola laser. A quel punto pensi due cose: questo maledetto laser è in grado di fare i cerchi nel grano e non toglie una smagliatura manco a morire. E âOh, finalmente uno che non racconta fandonieâ. Tempo due minuti e il circle maker racconta che però lui e i suoi amici hanno visto delle sfere luminose e lâuomo nero nei campi, per cui è evidente che lâassessore al turismo di Stonehenge gli ha dato la mazzetta per non ammazzare il turismo ufologi/minchioni e tanti saluti.
Andrea Pinketts ha affrontato il tema dei supereroi. In particolare si è occupato del Blob, che ha la speciale caratteristica di rimanere lucido e inamovibile in qualsiasi frangente. Considerato che Pinketts era almeno al settimo rum e pareva in sé, direi che possiamo serenamente classificarlo come Blob.
La bella Nicole va a indagare sul fenomeno della pietrificazione a Salò. Qui sono conservati i busti mummificati dal dottor G.Battista Reni e la prima faccenda esilarante è che il tizio che li custodisce li tira fuori da un armadio 4 stagioni. Si giustifica dicendo che stanno aspettando lâapertura del museo di Salò. Certo. Se mai il Louvre dovesse cambiar sede, siamo certi che la Gioconda la chiuderebbero un attimo nella scarpiera del custode. Tra lâaltro mi permetto di dire che ho visto facce più pietrificate di quelle di Salò al compleanno della DâUrso quando è sbucata fuori la Santanchè con la parrucca azzurra ma sono particolari. Infine, il tizio ha raccontato che secoli facevano le gare tra le mummie meglio conservate . Pare che Renato Balestra fosse ospite fuori concorso già allâepoca, ma sono illazioni. Lâultimo servizio si chiamava âLe verità nascoste sulla morte di Lady Dianaâ. Secondo Jane Alexander, il mistero più grande sarebbe il seguente: âPerchè il tunnel dellâAlma alle sette del mattino era già sgombro?â. Jane, dà retta a me: il vero mistero è perchè il raccordo anulare alle sette del mattino è ancora intasato dopo quindici anni di cantieriâ, ma sorvoliamo.
Infine câè stato il consueto momento Adam Kadmon, che poi sarebbe il tizio con la mascherina. Qualcuno sostiene che in realtà sia Marco Berry che si vergogna delle boiate che dice, ma non ci sono prove certe. Comunque. Nellâultima puntata Kadmon ha rivelato che esistono le armi psicotroniche, e cioè pistole elettromagnetiche in grado di influenzare la mente umana e di far fare alle persone quello che uno gli ordina. Pare che per le prossime politiche, Bersani ne abbia già ordinato un container.
Armi contundenti
La dieta Dukan: meglio Scientology

Ho letto il libro âLa dieta Dukanâ e ho finalmente capito la ragione di un successo mondiale senza precedenti. La dieta del dottor Dukan funziona, irretisce e raccoglie frotte di pingui proseliti in ogni angolo del globo, perchè non è un regime dietetico, no, è Scientology. Eâ un credo in grado di intaccare anche lâateismo più ostinato e coriaceo. Finisci di leggere la dieta Dukan e tocchi delle punte di fanatismo tali che saresti capace di farti saltare in aria nella prima friggitoria allâangolo. Pensi che ci sia un Paradiso con 72 oli vergini che ti aspettano. Il motivo è semplice: Dukan è il genio del male. Leggi le sue teorie e dici: i suoi detrattori non hanno capito nulla, non è la dieta a essere squilibrata, ma è il dottor Dukan a esserlo, squilibrato. La leggi e dici: questo non è un manuale per dimagrire , è il Mein kampf della bieta scondita. Eâ unâaccozzaglia di teorie bislacche e piuttosto che seguirle mi tengo il peso specifico del cemento idraulico. E manco a dirlo, dopo tutta una serie di ragionamenti lucidi e assennati, chiudi il libro e ti ritrovi a seguire religiosamente la dieta Dukan.
E allora, visto che io mantengo saldo il mio spirito critico anche al secondo giorno di fame (e vi garantisco che la mia, in questo momento, è la fame di tutti i neonati del mondo), vado ad analizzare i punti chiave di questa dieta in modo che chi non câè ancora cascato, possa abbandonare il proposito. Intanto, la dieta è suddivisa in quattro passaggi fondamentali: attacco, crociera, consolidamento, stabilizzazione. I nomi non sono scelti a caso. La prima fase si chiama attacco perchè dopo sessantaquattro minuti circa di dieta Dukan ti prende un attacco di fame che se non reperisci una braciola entro otto secondi addenti il bicipite del controllore sul tram. La fase crociera è così denominata perchè dopo una settimana di Dukan ti mangeresti anche Schettino e al passaggio di un vassoio di babà fai lâinchino e ti commuovi pure. Quella detta âconsolidamentoâ si chiama così perchè alla terza settimana lâidea che tu stia facendo una boiata è definitivamente consolidata. E infine câè la stabilizzazione, che più o meno significa questo: dopo un mese di fame oscena , il tuo umore si è stabilizzato su quello di uno schizoide omicida. Detta così, sembra che il dottor Dukan tenga i suoi pazienti a stecchetto. E invece no, la furbata è che in teoria, il malefico, ti dice di mangiare quanto vuoi. Il problema è che la prima settimana puoi ingurgitare solo proteine, per cui le cose sono due: o uno si autoregolamenta da solo o dopo il sesto filetto al sangue gli spuntano i braccini retrattili del t-rex del Cretaceo.
Ovviamente il dottor Dukan prova a infiocchettarti il pacco nelle maniere più bieche. Per esempio, proponendoti delle scoppiettanti alternative al trittico più deprimente della storia dopo quello Moggi â Giraudo â Bettega, ovvero carne-uova-yogurt, e cioè IL TOFU. Che voglio dire, fa schifo perfino il nome, figuriamoci masticarlo. Oppure ti invita allegramente a saziarti a volontà di lingua di vitello e agnello, roba che se provi a ordinare un piatto del genere al ristorante ti ritrovi lapidato dagli animalisti prima dellâammazzacaffè. O perchè no, in alternativa alla bresaola, puoi abbuffarti di seitan, tempeh e di golosissime proteine-di-soia-testurizzate. Ecco. Io so di gente che ha provato a imbarcare su un volo di linea la soia testurizzata ed è stata incappucciata e portata via dai reparti speciali dellâantiterrorismo. Dukan non ti dice neanche di mangiare scondito, ci mancherebbe. Ti chiede solo amabilmente di evitare lâolio dâoliva e di sostituirlo con quello di vaselina. Avete capito bene. La vaselina. Che uno si chiede se âsto tofu se lo deve solo mangiare o a sodomizzarlo pure câè un ulteriore dispendio di calorie. Infine, Dukan si raccomanda di consumare un cucchiaio e mezzo al giorno di crusca perchè dà appagamento psicologico. E qui è chiaro che il dottore vaneggia. Se il dottore mi vuole consolare psicologicamente dopo sette giorni di fesa di tacchino a colazione, sostituisca la crusca con Ryan Gosling a volontà , allâora della merenda, grazie.
Poi ci sono tutta una serie di concessioni alimentari che andrei ad argomentare. Eâ permesso mangiare in abbondanza ostriche, aragoste, scampi, tartufi di mare e capesante. Certo. Dieci giorni di aragoste e una si ritrova trionfalmente entrare sì in una quaranta ma anche nella lista dei pignoramenti bancari 2012. In tutto ciò, Dukan garantisce che la fame sparisce entro tre giorni. In compenso, al primo calo glicemico, potrebbero apparirvi Padre Pio, Mike Bongiorno e i dodici apostoli, ma sono inezie. I veri deliri però iniziano quando il dottore comincia a parlare dellâimportanza del fattore-freddo. Ovvero. Se bevi freddo consumi calorie. Ma anche se mangi freddo. Pure se ti copri poco e prendi un poâ di freddo. Se ciucci sei ghiaccioli senza zucchero consumi 60 calorie. E se fai una doccia fredda consumi 100 calorie. Insomma, ci vuole poco a capire che con la broncopolmonite fulminante e un mese a nutrirti con la cannuccia puoi perdere anche 15 chili. Che poi messa così uno non sa neanche più se Belen gira vestita con la canotta a dicembre perchè le piace mostrarsi o perchè fa la Dukan. E infine, câè la faccenda delle controindicazioni, che poi ha regalato a Dukan una fitta schiera di detrattori. La dieta iperproteica affatica i reni. Dà affaticamento, causa stitichezza, provoca la caduta dei capelli e regala lâalito di un cinghiale costipato. Della serie: è la lista dei sintomi post-Dukan o lo stato di salute di Angelino Alfano dopo i risultati elettorali? Ed è inutile che i fan della dieta ricordino al mondo che lâha seguita anche Kate Middleton a una settimana dal matrimonio: ora ho capito il perchè di quella faccia. Non era lâidea di ritrovarsi quella suocera a vita, ma i postumi della Dukan. E ora scusate ma vi lascio perchè devo seguire un principio ferreo della dieta del professore: trenta minuti di camminata al giorno. Che poi sono esattamente quelli che mi separano dal primo Mac Donaldâs di zona. Voi continuate pure la Dukan. E âStay hungry, stay foolish!â. A me sono bastati due giorni, da folle affamata.
Sulla “discussione” con Presta
Brad Pitt e la sciura Jolie

Un giorno sì e uno no uno sì e uno no…
Vanessa Incontrada e la solita manfrina sulla tv
